I comportamenti contestati rientrano nella definizione di «aggressione sessuale» prevista dal codice penale francese, che punisce qualsiasi atto a connotazione sessuale compiuto senza il consenso della vittima. Alle voci delle due denuncianti – una scenografa e un’assistente alla regia – si sono aggiunte quelle di diverse altre donne testimoni. Il nome dell’attore sarà iscritto al registro nazionale degli autori di reati sessuali e violenti
Mentre la tanto attesa Croisette si preparava ad alzare il sipario sul Festival di Cannes, la giustizia francese ha tolto il velo invece su una delle sue icone: Gérard Depardieu.
La più importante figura del cinema francese messa a nudo dal #MeToo, scoppiato nel 2017 a seguito della nascita del movimento di denuncia negli Stati Uniti. L’attore, 76 anni, è stato infatti condannato a 18 mesi di carcere con sospensione della pena per aver molestato due donne, una scenografa e un’assistente alla regia.
I fatti risalgono al set del film Les Volets verts, girato nel settembre 2021, a seguito del quale le due professioniste hanno denunciato comportamenti molesti da parte dell’attore, ovvero contatti fisici non consensuali e commenti a sfondo sessuale.
Accuse che l’attore francese, assente durante la lettura della sentenza, ha sempre respinto, proclamandosi innocente. In uno dei casi, Depardieu aveva sostenuto di essersi aggrappato all’anca di una delle due donne «per non scivolare».
Una giustificazione che, come ha evidenziato il giudice in aula, è stata ritenuta poco credibile. Il tribunale ha inoltre precisato che i comportamenti contestati rientrano nella definizione di «aggressione sessuale» prevista dal codice penale francese, che punisce qualsiasi atto a connotazione sessuale compiuto senza il consenso della vittima.
Alle voci delle due denuncianti si sono aggiunte nel corso del processo, che sarebbe dovuto iniziare nell’ottobre del 2024 ma è stato posticipato per problemi di salute dell’imputato, quelle di diverse altre donne presenti al momento delle molestie, che hanno confermato l’atteggiamento di Depardieu nei confronti delle due colleghe.
Le reazioni
Immediatamente il legale dell’attore, Jérémie Assous, ha annunciato che si opporrà alla sentenza con un ricorso, ritenendo che le prove non siano abbastanza valide per confermare la colpevolezza dell’attore oltre ogni ragionevole dubbio. «È stata fatta giustizia», ha commentato una delle due vittime presenti in aula al momento della lettura della sentenza, dichiarandosi sollevata dopo avere vissuto a lungo quello che lei stessa ha definito un «ascensore emotivo».
Oltre alla pena detentiva sospesa, Gérard Depardieu è stato condannato a due anni di ineleggibilità e all’iscrizione nel Fichier judiciaire automatisé des auteurs d’infractions sexuelles ou violentes, il registro nazionale degli autori di reati sessuali e violenti. Uno strumento, introdotto dal sistema giuridico francese, che ha lo scopo di raccogliere e archiviare i dati di coloro che sono stati condannati o indagati per reati sessuali o violenti, al fine di garantire maggiore trasparenza e prevenzione.
L’inserimento di Depardieu in questo registro permetterà alle autorità di monitorare la sua posizione, facilitando interventi preventivi, in particolare nei confronti di donne e minori, che sono particolarmente vulnerabili a reati di natura sessuale.
La misura, pur non comportando una condanna carceraria diretta, si pone come un ulteriore strumento di protezione sociale e di lotta contro la violenza sessuale, con l’obiettivo di identificare facilmente le persone condannate per crimini di questo genere e quindi soggette a misure di vigilanza.
Il movimento #MeToo in Francia ha acquisito un forte slancio nel 2019, quando l'attrice Adèle Haenel ha denunciato il regista Christophe Ruggia per molestie sessuali. Tuttavia, la vicenda che ha coinvolto Gérard Depardieu non è nuova. L'attore francese, infatti, era già stato accusato di comportamenti sessuali inappropriati in passato.
Oltre alla condanna attuale, a cui si aggiunge la richiesta di risarcire le due vittime con mille e duemila euro ciascuna per la vittimizzazione secondaria subita durante il processo soprattutto da parte del legale dell’attore, Depardieu è ancora formalmente indagato in un altro caso per presunto stupro.
La vicenda risale al 2018, quando l'attrice Charlotte Arnould aveva denunciato l’attore, alimentando ulteriormente le polemiche sulla sua condotta. La condanna appena emessa rappresenta quindi un nuovo capitolo in una vicenda che sta gettando un’ombra ulteriore sull’immagine dell’attore.
Se da una parte, per lunghissimo tempo Gérard Depardieu è stato una delle figure di maggiore prestigio del cinema d'autore francese, conquistando riconoscimenti prestigiosi come il César e una nomination all'Oscar, e interpretando ruoli memorabili in pellicole come Cyrano de Bergerac, Il ritorno di Martin Guerre e Jean de Florette, dall’altra negli ultimi anni, la sua immagine è stata segnata da diverse polemiche.
Non solo legate al suo comportamento sul set, ma anche alle sue dichiarazioni pubbliche. Tra queste, spicca il controverso ottenimento della cittadinanza russa nel 2013, concessagli personalmente da Vladimir Putin, un atto che ha suscitato forti reazioni in Francia.
La fama e lo status non possono più fungere da scudo contro le accuse di crimini, è questo il messaggio che esce forte e chiaro dal tribunale di Parigi. Un j’accuse importante, che, hanno sottolineato le associazioni femministe che hanno seguito il processo, «è un passo avanti verso la costruzione di una cultura della responsabilità».
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