- Il 22 febbraio a Kinshasa, in una cerimonia a cui presenzieranno, oltre alla moglie Zakia, il nostro ambasciatore Alberto Petrangeli e autorità congolesi, la via dell’ambasciata italiana sarà intitolata a Luca Attanasio.
- A due anni dal tragico evento prevalgono i dubbi sulle certezze.
- Il processo a Kinshasa, iniziato a ottobre, è pieno di incongruenze e falle procedurali mentre quello ai funzionari del Pam rinviati a giudizio dalla procura di Roma, potrebbe non celebrarsi mai per la probabile scelta di avvalersi di immunità diplomatica
Il 22 febbraio a Kinshasa, in una cerimonia a cui presenzieranno, oltre alla moglie Zakia, il nostro ambasciatore Alberto Petrangeli e autorità congolesi, la via dell’ambasciata italiana sarà intitolata a Luca Attanasio. A due anni dalla tragica morte del diplomatico, del suo carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e dell’autista congolese del Pam (Programma alimentare mondiale) Mustapha Milambo, sarà questa targa, assieme ad altre disseminate in Italia e all’estero, a rappresentare uno dei



