- Di nuovo c'è solo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per il resto la conferenza stampa di fine anno è un rito stanco, una formula consumata che si apre con un discorso del presidente dell'ordine dei giornalisti che si ripete ciclicamente.
- Carlo Bartoli ha messo in fila i problemi della professione: la precarietà, i salari, i cronisti minacciati e le querele bavaglio.
- Peccato che proprio Meloni abbia portato a processo scrittori e giornalisti, compreso il nostro giornale, a differenza dei suoi predecessori che hanno sospeso ogni procedimento giudiziario contro la stampa.
Di nuovo c'è solo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per il resto la conferenza stampa di fine anno è un rito stanco, una formula consumata che si apre con un discorso del presidente dell'ordine dei giornalisti che si ripete ciclicamente. Carlo Bartoli ha messo in fila i problemi della professione: la precarietà, i salari, i cronisti minacciati e le querele bavaglio. Sono sempre gli stessi e la presidente Meloni, come i suoi predecessori, si è detta disposta a parlare e affrontare



