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«Quando siamo intervenuti c’erano solo due persone ferite, gli aggressori si sono dileguati, a terra c’erano una serie di bastoni e spranghe», fanno sapere dalla questura di Roma.
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Hanno agito come un’organizzazione quasi paramilitare, in silenzio, eseguendo gli ordini di un capo e in pochi secondi di sono dileguati.
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La Digos sta indagando sul caso, ma in molti si chiedono come sia stato possibile che circa cinquanta persone violente e armate siano partite dalla Serbia e siano arrivate fino a Roma compiendo un attacco ben organizzato che poteva avere un bilancio molto più grave.
Un agguato con spranghe, mazze da baseball e altri oggetti contundenti, sabato scorso, nel pieno centro di Roma. Ma non erano i temuti anarchici presenti alla manifestazione organizzata nella capitale per Alfredo Cospito, ma una cinquantina di tifosi serbi appartenenti al gruppo ultras Delije della Stella Rossa di Belgrado. Sono arrivati in Italia con un obiettivo chiaro. Attaccare alcuni ultras della Roma, al termine della partita di Serie A contro l’Empoli, e tornare a casa con un bottino c



