Nei prossimi giorni è previsto il ritorno dell’anticiclone africano che comporterà un aumento della temperature. Arriverà prima nelle regioni del Nord poi in quelle tirreniche e infine in Sardegna. Gli esperti la conteggiano come la quarta ondata di caldo eccessivo dell’anno: nella Val padana sono previsti picchi oltre i 40 gradi, temperature tra i 38-39 gradi in diverse città del nord e del centro Italia come Milano, Padova, Bologna ma anche Firenze e Terni.

Il 2022 si è già classificato come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica. In Italia secondo l’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr relativi al primo semestre di quest’anno si calcola che le precipitazioni siano diminuite del 45 per cento, quasi la metà.

Aumenta la siccità 

L’arrivo di questa nuova ondata di caldo è una pessima notizia per quanto riguarda la siccità che sta colpendo principalmente il nord Italia ed il bacino del Pò, ma anche diverse regioni italiane. Non sono infatti previste piogge nella prossima settimana e lo scenario rischia di peggiorare una situazione già critica. 

Intervistato da Radio Capital, il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani ha così commentato l’attuale situazione di stress idrico del paese: «Sono 3 anni che le precipitazioni sono basse, a questo dobbiamo sommare il riscaldamento globale e le nostre infrastrutture fatiscenti: perdiamo il 42 per cento di acqua dalle tubazioni, abbiamo decine di enti gestori che rendono difficile anche la governance. Per capire anche solo quanta acqua c’è in un posto dobbiamo parlare con troppi interlocutori, l’agricoltura non usa le tecnologie più moderne per irrigare e spreca acqua. Prendiamo troppa acqua di superficie e usiamo poco le falde a causa di ostacoli burocratici. Dobbiamo mettere ordine nel sistema: ora investiamo 4,4 miliardi per rimettere a posto gli acquedotti e circa 880 milioni per il potenziamento dei sistemi di irrigazione».

Rischio incendi 

Il clima secco e le mancate piogge hanno inaridito il terreno creando le condizioni ideali per il formarsi di incendi che infatti stanno colpendo a ritmo incessante in tutta Italia. Stando ad un nuovo studio della Coldiretti che elabora i dati del European forest fire information system, nel 2022 nel nostro paese gli incendi sono già cresciuti del +153 per cento rispetto alla media storica. Provocando danni incalcolabili su ambiente, produzioni agricole e biodiversità.

Secondo le stime della Coldiretti ogni rogo costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento, la bonifica e quelle della ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici. Quest’anno i danni causati dal caldo e dalla siccità sui raccolti hanno superato la cifra di tre miliardi di euro.

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