Sulla pubblicazione del video che riprende la giudice Iolanda Apostolico, in piazza a manifestare contro il trattenimento dei migranti, il ministro Matteo Salvini non ha voluto chiarire l’origine e l’autore di quel filmato. «Il problema è cosa si vede in quel video, non chi l’ha passato», ha ripetuto. E, invece, è esattamente il contrario, ma al momento la ricerca non ha dato esito, come nel gioco dell’oca si torna sempre al punto di partenza.

Domani può svelare un altro incrocio tra Roma e la città etnea e i rapporti tra il leader leghista e un sindaco locale, diventato suo consulente, sposato con una poliziotta, oggi vicequestora proprio a Catania. Rivelazioni che non rispondono alla domanda sull’origine del video e sull’autore del prezioso regalo, ma che definiscono la geografia del potere salviniano dalle parti dello stretto. 

La falsa pista

Salvini ha pubblicato, nei giorni scorsi, un video nel quale compare la giudice che ha neutralizzato, con i suoi pronunciamenti, le misure contro i migranti approvate dal governo Meloni. La colpa, di certo una leggerezza, di Apostolico è stata quella di partecipare a una manifestazione a favore delle persone imprigionate sulla nave Diciotti davanti al porto di Catania per volere dell’allora ministro dell’Interno. Era il 2018 e, a distanza di cinque anni, il video è stato rilanciato da Salvini proprio nei giorni successivi ai pronunciamenti della giudice.

Qualche giorno fa le agenzie attribuivano a un carabiniere le riprese, carabiniere molto amico dell’ex militare e deputato leghista, Anastasio Carrà, quest’ultimo è stato il primo a riconoscere nel video, pubblicato da Salvini, la giudice. Quelle del carabiniere, però, erano parole in libertà durante una cena con colleghi e, quando è stato sentito dall’autorità giudiziaria, ha smentito tutto.

L’indagine è condotta dalla procura di Catania, anche se potrebbe essere trasferita presto a Messina. Così dopo la falsa pista del carabiniere siamo al punto di partenza. Carrà non è l’unico fedelissimo di Salvini in terra siciliana, c’è anche un altro esponente della Lega, si chiama Matteo Giuseppe Francilia, un passato nell’Udc prima di diventare salviniano. 

Un altro amico

Francilia è stato riconfermato sindaco di Furci Siculo, in provincia di Messina, dopo aver vinto le elezioni, lo scorso giugno. Nel 2020 è stato in procinto di entrare come assessore regionale nella giunta delle destre, guidata da Nello Musumeci, oggi ministro del Mare, in quota Fratelli d’Italia.

La fedeltà di Francilia è stata premiata, un anno fa è stato anche candidato, non eletto, alla Camera dei deputati. Una bocciatura che non gli ha precluso le strade verso la capitale e i palazzi della politica, a Roma è arrivato lo stesso grazie al leader del carroccio.

Pochi mesi fa è stato nominato consigliere per l’attività politica del vicepremier Salvini di cui è diventato fedelissimo, un incarico ricoperto a titolo gratuito. Francilia è un imprenditore, in passato è stato consigliere provinciale a Messina e capogruppo dell’Udc, prima di diventare esponente di spicco della Lega e referente in quel territorio del partito. Nel 2018, a Ferragosto, il sindaco-consulente era tra i protagonisti di uno scatto insieme a Salvini, allora vicepremier del governo gialloverde, davanti a una bella torta con tanto di scritta: «Vince la squadra». Un post che si era trasformato in un autogol comunicativo, visto che poche ore prima, sotto le macerie del ponte Morandi, erano morte 43 persone. 

Nel settembre 2018, riportano le cronache, il sindaco-consigliere si è sposato con Grazia Pennisi, commissario capo della questura di Catania. All’epoca Pennisi si occupava di volanti, pochi giorni prima nella città etnea c’era stata l’ormai famosa manifestazione di protesta per il trattenimento dei migranti sulla nave Diciotti, alla quale aveva partecipato anche la giudice Apostolico.

Oggi Pennisi è questore aggiunto nella città etnea, un’informazione che doverosamente riportiamo perché il marito è uno dei fedelissimi di Salvini in quel territorio, ma che non rappresenta in alcun modo un addebito per la vicequestora rispetto alla divulgazione del video, tra l’altro in aula il governo ha assicurato che il filmato non proviene dalla questura etnea.

Ma cosa dice il sindaco-consulente sul caso del video? «Su queste cose deve parlare con altri non con me, io sono sindaco e consigliere di Salvini a palazzo Chigi. Comunque la mia idea è quella del ministro, quello che dice lui dico anche io». Quando accenniamo al lavoro che svolge la moglie, Francilia cambia tono: «Non mi interessa questa discussione. La sua domanda è di cattivo gusto», risponde prima di interrompere la telefonata. Abbiamo contattato la questura di Catania e anche la polizia di stato per avere una risposta relativamente a una domanda: Pennisi era in servizio nel giorno della manifestazione? 

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