Fatti

Dalla Turchia alla Calabria, il business dei migranti: la macchina di morte dietro all’ultimo naufragio

I numeri di Frontex suggeriscono un calo, ma solo perché si basano sulle persone intercettate. La rotta balcanica è molto attiva, e i tempi di percorrenza sono diventati molto veloci

«I gruppi WhatsApp e Telegram erano bollenti. La notizia del naufragio tra Grecia e Italia ha bloccato tutta l’organizzazione per ore». A raccontarcelo è Kerem, un uomo sulla sessantina che vive a Smirne ed è “infiltrato” in una dei gruppi che aiutano prevalentemente i migranti afgani e iraniani. Non ha mai fatto il contrabbandiere lui, dice di non avere il cuore forte per gestire lo stress, ma aiuta volentieri chi si trova in difficoltà. «Io non prendo soldi, ma conosco i broker della città…».

Per continuare a leggere questo articolo