L’addio di Giovanni Russo dal Dap e i rapporti complicati con il sottosegretario, che ha impiegato due anni per occupare i gangli decisivi del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
I “graditi” avanzano ai vertici del dipartimento di gran carriera, alcuni sindacati pendono dalle sue labbra, anche in carcere tra i comandanti c’è la corsa a chiedergli udienza perché lui dalla tolda di comando ascolta e decide. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ha impiegato due anni per occupare i gangli decisivi del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e prendersi definitivamente il carcere, fieramente rivendicato come il suo regno, in nome del padre



