- Il procuratore Figc avanzerà la richiesta di sanzioni unitamente a quella di riapertura del procedimento. Nella scorsa primavera erano state avanzate richieste blande, di natura soltanto pecuniaria. Rigettate anche quelle.
- Rispetto al colpo di spugna dell’anno scorso sono giunte le nuove evidenze, emerse dall’inchiesta Prisma condotta dai magistrati della procura di Torino. Non soltanto le plusvalenze ma anche la cosiddetta manovra stipendi.
- Sarebbe bizzarro se il procedimento di giustizia sportiva si riaprisse soltanto per la Juventus. Che le plusvalenze non le faceva da sola. E il calcio italiano deve ancora fare i conti con questo poco commendevole copyright.
Tra vecchio e nuovo corso la Juventus si troverà oggi davanti a uno snodo importante. La Corte federale d’appello della Federazione italiana gioco calcio (Figc) dovrà esaminare la richiesta del procuratore federale, Giuseppe Chiné, di riaprire il procedimento sulle plusvalenze incrociate. Tecnicamente si tratta di una “richiesta di revocazione” e mira ad azzerare il verdetto che la stessa Corte aveva emesso in data 17 maggio 2022. Quel verdetto spicca in testa alla pagina del sito Figc dedica



