Dopo la truffa ai no-vax di pochi giorni fa su Telegram, in cui un utente anonimo garantiva la vendita di green pass falsi, ma validi a fronte delle verifiche, arriva la gaffe della regione Toscana, che invece ne diffonde uno vero sui social, gratis.

A notare la cosa è stato Matteo Flora, un informatico, che ha segnalato la vicenda su Twitter.

Cos’è successo

Questa mattina, dalla pagina Twitter della regione Toscana, viene pubblicato un post con un green pass valido, bypassando le norme sulla sicurezza in materia di privacy e soprattutto senza effettuare alcuna verifica. Poche ore dopo, ha cancellato il tweet. 

green pass toscana

La certificazione appartiene al signor Alberto Galasso, che si è vaccinato con una dose di Johnson & Johnson a maggio, il quale ha probabilmente appreso di quanto stesse accadendo grazie alla serie di tweet pubblicati da Flora. L’informatico, infatti, non solo ha verificato la validità del pass attraverso l’apposita app Verifica19, ma è riuscito anche a risalire al proprietario dello stesso, con estrema facilità.

Dopo la cancellazione del contenuto, la regione Toscana contatta Flora per informarlo del fatto che erano ignari del fatto che quello scatto riproducesse un green pass autentico, avendola scaricata «regolarmente da Adobe, nell’ambito del nostro abbonamento». 

In realtà, un altro utente, segnala che la foto incriminata fa parte dello stock di foto proprio di Alberto Galasso, che è in realtà un fotografo e che, dunque, può essere acquistata online da chiunque per soli 10 euro. 

I rischi

La vicenda mette in evidenzia tutti i rischi che possono presentarsi se tutti sono tenuti a chiedere la certificazione verde, ma non i documenti d’identità. 

Il caso della regione Toscana, infatti, non è isolato. Innanzitutto perché quella foto appartiene a un fotografo e può facilmente essere reperita in rete (Galasso ha poi rimosso lo scatto dallo stock), nonostante il tweet sia stato cancellato. Anche sulla pagina Twitter Aeroporti di Roma è stato commesso lo stesso errore, per poi ricorrere anche in questo caso all’eliminazione del tweet. Mentre un pass appartenente a una donna è stato diffuso da Metropolitano.it, un sito di notizie.

Su Alamy, un altro sito di foto e video online, invece, effettuando una rapida ricerca si possono trovare centinaia di altre foto di pass, verificarne la validità e appropriarsene, senza magari essersi sottoposto alla vaccinazione contro il Covid-19.

Dopo la segnalazione, il green pass della foto notata da Flora e altri utenti è stato revocato dalla Certification Authority (Ca), prima della data di scadenza pianificata e non dovrebbe più essere considerato attendibili. Il problema, però, resta perché sarebbe impossibile setacciare internet. 

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