Si avvicina la maxi esercitazione militare "Vostok 2022", che si terrà tra il primo e il 7 settembre, nella Russia nord-orientale e che vedrà collaborare le truppe russe, cinesi, indiane e di altri paesi. L’elemento di maggiore novità è la decisione di compiere un’ampia esercitazione navale congiunta tra le flotte cinesi e russe nel mar di Giappone. 

Ad annunciarlo è stato oggi il vice ministro della Difesa russo Aleksandr Fomin, in occasione di un incontro con i vertici militari dei paesi partecipanti. Il rappresentante del governo russo ha prima specificato che saranno operativi nell’esercitazione 50mila militari e 5mila sistemi d'arma, 140 aerei, 50 navi da guerra, e navi da supporto.

Ha poi detto che «la flotta del Pacifico russa insieme alla marina dell'Esercito di liberazione del popolo cinese si eserciterà alla interoperabilità nel mar del Giappone settentrionale e centrale, nella zona marittima dell'estremo oriente, con l'obiettivo di assistere le forze di terra nella direzione di Primorye e di difendere i corridoi marittimi e le zone di attività economica marittima». Sempre Fomin ha fatto sapere che le navi russe saranno guidate dal capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov. 

L’esercitazione era stata confermata nelle settimane scorse. La Cina annunciando la partecipazione aveva però slegato questa collaborazione da ciò che sta avvenendo in Ucraina, dichiarando che l’esercitazione fa parte di un accordo precedente all’inizio del conflitto. All’esercitazione terrestre parteciperanno anche India, Bielorussia, Mongolia, Tagikistan e altri paesi. 

Continuano le tensioni in asia-pacifico

Nonostante le rassicurazioni però è evidente una continua militarizzazione della regione dell’Asia pacifico. Negli stessi giorni infatti, a partire dal primo settembre, Stati uniti e Corea del sud compiranno la più grande esercitazione militare degli ultimi anni nel paese asiatico. La ragione principale è lanciare un segnale alla Corea del Nord, che nell’ultimo anno ha intensificato fortemente il lancio di missili, ma rimane comunque un segnale anche per le vicine Russia e Cina.

Intanto proseguono gli scontri, ancora solo dialettici e di manovre militari dimostrative, attorno all’isola di Taiwan, con navi militari statunitensi che attraversano lo stretto e aerei cinesi che violano lo spazio aereo dell’isola. 

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