L’incontro rivelato da Domani tra Matteo Salvini e l’ambasciatore russo a Roma, e più in generale i rapporti tra il segretario della Lega e la Russia, saranno discussi all’interno di una seduta plenaria del parlamento europeo.

Ad annunciarlo sono Simona Bonafè, vicepresidente del gruppo S&d e Pierfrancesco Majorino, coordinatore del gruppo S&d nella commissione speciale sulle Interferenze straniere nei processi democratici (Inge).

«I rapporti tra Matteo Salvini e la Russia sono sempre stati pericolosi e inquietanti, ma lo sono ancora di più adesso con una guerra in corso. Per questo abbiamo chiesto immediatamente di avere un dibattito in plenaria e di andare fino in fondo a questo caso», dicono Bonafè e Majorino.

Su richiesta del gruppo parlamentare dell’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&d) il caso di Matteo Salvini è stato inserito nell’agenda della plenaria del 23 giugno durante la quale si terrà anche un dibattito sulle relazioni diplomatiche che la Russia intrattiene con i partiti della destra europea durante l’attuale periodo bellico.

«Non è la prima volta che i rapporti di Salvini con Putin sono esaminati dal Parlamento europeo, già nel corso dei lavori della commissione sulle Interferenze sono emersi elementi molto netti sull’opacità di queste relazioni, espressi anche nella risoluzione finale», dicono Bonafè e Majorino.

«Adesso la notizia degli incontri nell'ambasciata russa nei giorni successivi all'invasione dell'Ucraina conferma tutte le preoccupazioni già espresse con l’enorme aggravante dell'inserirsi in un contesto internazionale delicatissimo e drammatico», aggiungono. «In questi anni la Russia di Putin ha provato a destabilizzare le democrazie europee, anche attraverso l’esplicita complicità delle destre europee e, tra queste, anche di Matteo Salvini».

Il caso

Nei scorsi giorni Domani ha rivelato gli incontri che il segretario della Lega ha avuto con l’ambasciatore russo Sergej Razov a Roma fin da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Il primo incontro segreto e all’insaputa del presidente del Consiglio Mario Draghi risale al 1º marzo scorso e insieme a Salvini c’era anche Antonio Capuano, un ex deputato di Forza Italia di Frattaminore che è diventato, negli ultimi mesi, una sorta di superconsulente di Salvini per la politica estera.

Non è chiaro cosa siano detti gli interlocutori ma è probabile che le discussioni abbiano riguardato questioni legate al conflitto, alle rimostranze della Russia e – forse – alla posizione del partito di Salvini rispetto a Mosca.

Il Copasir, il comitato parlamentare che vigila sui servizi segreti, ha già annunciato che indagherà su Capuano ma non è chiaro se farà altrettanto con Matteo Salvini che ha risposto all’inchiesta giornalistica difendendo le sue posizioni. Il prossimo 23 giugno tocca invece all’Europarlamento discutere sul caso e, più in generale, sui rapporti dei partiti di destra con la Russia di Vladimir Putin.

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