Faremmo un errore a considerare come un caso isolato quello del bracciante morto dopo aver perso un arto ed essere stato abbandonato dal datore di lavoro nei pressi di casa sua a Latina.Ci sono ancora troppi lavoratrici e lavoratori sfruttati nelle campagne: il caporalato c’è, anche quando non si vede
La morte di Satnam Singh è una ferita profonda per tutti, un punto di non ritorno rispetto al quale non è più possibile tacere. Non è solo l’ennesimo (vergognoso) episodio di un bracciante sfruttato e buttato via come un pezzo difettoso di una catena di montaggio, ma è anche una storia che ci racconta di come, quando manca la politica, prevalga la barbarie. La cronaca dei fatti fa rabbrividire: Singh, dopo aver perso un braccio, tranciato dal macchinario su cui stava lavorando, viene messo su un



