Un’organizzazione illegale di scommesse, realizzata anche attraverso piattaforme online non autorizzate. L’ha sventata la procura di Milano che oggi, venerdì 11 aprile, ha disposto il sequestro di oltre un milione di euro e mandato ai domiciliari cinque persone. Tra questi i due gestori delle piattaforme relative al giro di scommesse e i tre titolari di una gioielleria, usata come schermo degli introiti.

«Tale sistema, volto a ostacolare la provenienza illecita del denaro e a rendere difficile l’identificazione del reale beneficiario, prevedeva finte vendite da parte della gioielleria di orologi e monili di lusso che, in realtà, non venivano materialmente consegnati, ma costituivano unicamente la causale per il bonifico emesso dagli scommettitori a saldo del debito contratto per le scommesse effettuate sulle piattaforme illegali», si legge nella nota della procura meneghina.

I NOMI

Nell’inchiesta dei pubblici ministeri Amadeo e Filippini, coordinata dal nucleo di polizia economico finanziario della Guardia di Finanza di Milano, sono indagati una dozzina di giocatori di serie A e molti altri appartenenti a ulteriori categorie. I big di serie A sono Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston James Earl McKennie, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri, Adames Hector Junior Firpo.

Weston McKennie

Tutto è nato, in base a quanto si apprende, da alcune perquisizioni effettuate nel 2023 dalla finanza nei confronti del centrocampista del Milan, oggi al Newcastle, Sandro Tonali, e del centrocampista della Juventus, oggi alla Fiorentina, Nicolò Fagioli. Anche Tonali e Fagioli sono indagati in questo filone.

Alessandro Florenzi

Gli inquirenti hanno messo sotto inchiesta anche altri sportivi, per esempio il tennista Matteo Gigante. 

IL PAGAMENTO

Nelle carte dell’inchiesta emergono i dettagli dei debiti e delle giocate. Nello specifico, simulando la vendita da parte della gioielleria Elysium di orologi o preziosi, talvolta a fronte della formale emissione di fatture, ricevevano sui conti correnti i seguenti bonifici bancari a copertura dei debiti contratti dai giocatori». Florenzi, per esempio, risulta aver contratto 155mila euro di debiti, Fagioli è il primo della lista con 693mila euro. 

Nicolò Fagioli, tra gli indagati, ha già scontato una squalifica decisa dalla giustizia sportiva
Nicolò Fagioli, tra gli indagati, ha già scontato una squalifica decisa dalla giustizia sportiva

«Parallelamente, è emerso un sistema consolidato e strutturato per il pagamento dei debiti di gioco da parte degli scommettitori a favore degli organizzatori; tale meccanismo prevedeva l’utilizzo di numerosi soggetti prestanome che, mettendo a disposizione le proprie carte PostePay, account Revolut e conti correnti, ricevevano le transazioni finanziarie-quantificate in almeno  300.000 euro - destinate a saldare o ridurre le posizioni debitorie derivanti dalle scommesse illegali. Per la medesima finalità, i prestanome si occupavano anche della riscossione di denaro contante, per un importo stimato di almeno  400.000 euro», è quanto si legge ancora nella nota della Procura.

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