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Lo sport italiano è una democratura: il sistema è nelle mani di pochi

La democrazia sportiva può dipendere dal destino di poche decine di persone? In Italia, il nostro “parlamento” (il consiglio nazionale del Coni) per eleggere presidente e giunta è ridottissimo. Forse c’è bisogno di meno commissari ad acta e di più democrazia

La democrazia dello sport italiano ha la febbre. E non è solo fisiologica agitazione elettorale. D’altronde questo è un posto, lo sport, non solo in Italia, dove da sempre regna un istinto “unanimista”, l’idea che una candidatura alternativa debba essere subito smontata sull’altare del “non è esperto, farebbe danni” o nel caso delle donne, “sono loro che non hanno voglia”. Peraltro dello scenario politico-sportivo-elettorale importa a pochi intimi. Su nuovi e vecchi media è una materia che non t

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