«Da maggio non è cambiato niente». Gli studenti sono tornati, hanno passato la prima notte in tenda davanti alla Sapienza di Roma. Il motivo della protesta è lo stesso della scorsa primavera: il costo troppo alto degli affitti. L’obiettivo però ora è arrivare a fare più pressione al governo e alle autorità. E ottenere risultati concreti. 

La protesta 

La protesta è ricominciata ieri, domenica: una trentina di ragazzi di Udu e del collettivo Sinistra universitaria ha dormito all’aperto e prevede di continuare a farlo per tutta la settimana. Dall’altro lato di piazzale Aldo Moro, si sono posizionati anche i ragazzi di Cambiare rotta. 

Oggi, lunedì 25 settembre in piazzale Aldo Moro, il presidio dell’Unione degli universitari e del collettivo di Sinistra universitaria attende l’arrivo di deputati dell’opposizione e della Cgil per l’evento delle 10:30. Che segnerà l’inizio della mobilitazione nazionale di Udu: tendate, flash mob e altri eventi sono previsti per tutta la settimana in una ventina di città italiane. Lo slogan è «Vorrei un futuro qui». 

I sondaggi 

Il tentativo vuole essere quello di far sentire sempre più chiaramente la voce dei giovani. «Stiamo facendo un sondaggio per raccogliere le voci degli universitari, facendoci raccontare la loro esperienza e le loro difficoltà nel cercare casa. Abbiamo già raccolto le testimonianze di 600 studenti», dice Stefano Giordani di Sinistra universitaria. 

«Ho fatto qualche tentativo di cercare casa prima dell’inizio delle lezioni», racconta un altro studente, Mirko Giuggiolini. «Ma è andata male. Come associazione studentesca abbiamo creato un gruppo di WhatsApp dedicato alle persone che cercano casa e che offrono casa. Ci sono circa 600 persone: la domanda è altissima e l’offerta bassissima. I prezzi per una singola girano intorno ai 450 euro, spesso senza spese incluse». 

Anche Udu a ottobre presenterà un report sul costo degli affitti per gli studenti, con i dati raccolti in questi mesi attraverso un sondaggio.

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