più che solidarietà

Ucraina, le case confiscate alla mafia andranno ai profughi ucraini

  • Costruiti con i soldi della ‘ndrangheta, confiscati dallo stato, per anni sono rimasti in un limbo, senza possibilità di riutilizzarli per fini sociali. Ora l’intuizione dell’amministratore giudiziario Rosario Di Legami, metterli a disposizione di chi fugge dalla guerra in Ucraina.
  • A Sorbolo, intanto, è già tutto pronto: «Abbiamo pensato di dare subito gli immobili disponibili, altri otto appartamenti, invece, saranno assegnati una volta che l’Agenzia per i beni confiscati darà il via libera».
  • Adesso si aprono nuove possibilità anche per l’integrazione. Di Legami si prepara ad assumere profughi che arrivano dall’Ucraina in alcune aziende che amministra. Per ora c’è «il momento di solidarietà ma poi il problema del lavoro dovrà essere affrontato».

Costruiti con i soldi della ‘ndrangheta, confiscati dallo stato, per anni sono rimasti in un limbo, senza possibilità di riutilizzarli per fini sociali. Ora l’intuizione dell’amministratore giudiziario Rosario Di Legami, metterli a disposizione di chi fugge dalla guerra in Ucraina. L’operazione “dalla mafia all’accoglienza” che sta portando avanti Di Legami riguarda 12 appartamenti confiscati a Sorbolo, in provincia di Parma. Si tratta di un complesso edilizio tra i più ampi mai sequestrati all

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