Le notizie di oggi, 23 novembre: il via libera formale al primo suicidio assistito in Italia, la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex magistrato Davigo e lo schianto del bus che in Bulgaria ha causato 45 morti.

Von der Leyen annuncia una nuova lista nera

Gli operatori dei trasporti di terra, aria e acqua che sono coinvolti o facilitano il traffico di esseri umani verso l’Unione europea entrano nella lista nera dell’Ue. È la proposta di nuove sanzioni contro la Bielorussia annunciata dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, intervenuta martedì al Parlamento europeo.

Le nuove misure, che saranno coordinate con Stati Uniti, Canada e Regno Unito sono tese a «difendere i paesi membri da attacchi ibridi come quello messo in atto da Minsk», spiega l’esecutivo Ue. Tra le sanzioni, che devono essere proporzionate e determinate caso per caso, figurano il divieto di volare in Ue per le compagnie aree e quello di attraccare a porti europei per le navi.

La maggioranza degli aerei della compagnia di bandiera bielorussa, Belavia, sono noleggiati da aziende europee e «sulla base delle nuove sanzioni approvate dalla Commissione il noleggio verrà sospeso», ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in aula a Strasburgo.

Covid, l’Oms lancia l’allarme per l’Europa

L’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che in Europa, se non si interverrà subito, si potrebbero superare i due milioni di morti per Covid-19 entro marzo 2022. Secondo i dati dell’Oms, «i decessi giornalieri sono raddoppiati dai 2.100 di fine settembre ai quasi 4.200 della scorsa settimana». I decessi cumulativi segnalati nei 53 paesi che compongono la regione hanno superato la soglia di 1,5 milioni. «Oggi il Covid è la prima causa di morte in Europa e Asia centrale», si legge in una nota dell’Oms.

Rudy Guede torna libero per fine pena

Rudy Guede è stato scarcerato per fine pena ed è tornato in libertà. Martedì il magistrato di sorveglianza di Viterbo gli ha concesso la liberazione anticipata. A dare la notizia è stato il suo difensore, Fabrizio Ballarini. L’ivoriano è l’unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia la sera del primo novembre 2007.

Guede è stato processato con il rito abbreviato e condannato a 16 anni di reclusione, gran parte dei quali scontati nel carcere di Viterbo. Attualmente è affidato ai servizi sociali e lavora presso la Caritas locale: la mattina aiuta un sacerdote nelle sue funzioni, a pranzo presta servizio alla mensa dei poveri e il pomeriggio cataloga libri al Centro studi criminologici di Viterbo.

Suicidio assistito, primo via libera in Italia

Il comitato etico dell’Asl delle Marche ha attestato che un uomo tetraplegico immobilizzato a letto da dieci anni possiede i requisiti per l’accesso legale al suicidio assistito. Il via libera è arrivato dopo due diffide legali all’Asur e l’aiuto offerto dall’associazione Luca Coscioni. L’uomo è il primo malato in Italia a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito, dopo la sentenza Cappato-dj Fabo emessa dalla Corte costituzionale.

Ad agosto 2020 l’uomo aveva avuto il via libera dalla Svizzera per andare a morire lì, dove il suicidio assistito è consentito. Ma poi ha scelto di seguire la via indicata dalla sentenza della Corte, cioè far verificare alla sua Asl l’esistenza di quattro requisiti necessari per accedere all’eutanasia. «Un calvario dovuto allo scaricabarile istituzionale», ha detto Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Coscioni.

Chiesto il rinvio a giudizio per Davigo e Storari

Il procuratore di Brescia, Francesco Prete, e il pm Donato Greco hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo e del pm milanese Paolo Storari, indagati per rivelazione di segreto d’ufficio in merito alla vicenda dei verbali di Piero Amara sulla presunta Loggia Ungheria.

Per la prossima settimana in sede di chiusura indagini sono stati fissati gli interrogatori del procuratore aggiunto milanese Fabio De Pasquale e del pm Sergio Spadaro (ora alla procura europea), indagati per rifiuto d’atti d’ufficio per la gestione di Vincenzo Armanna, «accusatore» nel processo per il caso Nigeria.

Bulgaria, 45 morti nello schianto di un bus

Almeno 45 persone sono morte lunedì notte in Bulgaria nello schianto di un autobus con targa della Macedonia del Nord. «L’incidente è avvenuto sull’autostrada a 40 km a sud di Sofia», ha detto il capo del servizio di emergenza disastri, aggiungendo che sette passeggeri sono stati messi in salvo. Sul veicolo, che proveniva da Istanbul e si dirigeva a Skopje, c’erano anche 12 bambini. Al momento non è stato possibile determinare la causa dell’incidente.

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