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Questa è la rubrica Vino sul divano. Ogni mese, nell’inserto Cibo, esploreremo le tendenze dell’enologia, guardando soprattutto al di là dei confini italiani, perché se è vero che il nostro paese possiede la più grande biodiversità di vitigni autoctoni, è importante smettere di guardarsi l’ombelico e vedere cosa succede altrove.
- Da Bordeaux alla Napa Valley, si moltiplicano gli appuntamenti in cui i produttori di vino si confrontano per affrontare gli effetti del cambiamento climatico. Dalla gestione della parete fogliare alla scelta del portainnesto più adeguato, fino a sistema di allevamento: non c’è aspetto della viticoltura che non venga messo in discussione, o quasi.
- Necessità non banali anche alla luce di consumi che in questi anni e in tutto il mondo hanno dimostrato di guardare con sempre maggior favore a vini più leggeri che in passato nel grado alcolico.
“Bordeaux 2050”, questo il titolo di una campagna pubblicitaria francese di grande successo, commissionata da un’associazione di giornalisti e realizzata nel 2018 da un’importante agenzia pubblicitaria parigina con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sugli effetti del cambiamento climatico. Non uno spot o qualcosa di immediatamente riconducibile all’advertising tradizionale ma la decisione di produrre un vino, un vero vino rosso, usando uve provenienti da territori il cui clima fosse quello



