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Nell’ultimo discorso da presidente della Consulta, l’ex premier attacca chi coltiva «la tentazione di affermare il primato del diritto nazionale» su quello Ue, un chiaro riferimento a Giorgia Meloni.
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Il presidente uscente ha anche messo in evidenza il rischio del «caos istituzionale», nel caso in cui chi assuma la guida del paese ceda alla tentazione di di abusare dei propri poteri.
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Rispettando la cifra distintiva del suo mandato da presidente, Amato è intervenuto in chiave istituzionale ma con riferimenti tutt’altro che velati all’attualità politica, di fatto ribadendo il giudizio critico che già aveva espresso nei confronti dei suoi rappresentanti durante il meeting di Rimini.
Si conclude l’era di Giuliano Amato alla presidenza della Corte costituzionale. Dopo nove anni da giudice e sette mesi al vertice, il dottor Sottile lascia palazzo della Consulta con la consueta ultima udienza (ma l’incarico si concluderà formalmente il 18 settembre), durante la quale la vicepresidente più anziana, Silvana Sciarra, gli ha dedicato il saluto ufficiale dei colleghi ricordandone la lunga carriera anche politica, a cui sono seguiti i commiati dell’avvocatura di libero foro e di que



