Senza un certificato di nascita completo, i bambini di coppie omogenitoriali o di coppie eterosessuali che hanno fatto ricorso alla maternità surrogata rischiano di essere figli di serie B. 

La Corte costituzionale ha stabilito che «la tutela dell’interesse del minore» passi anche attraverso il riconoscimento giuridico del legame con chi esercita di fatto la responsabilità genitoriale. Tuttavia la mancanza di una legge fa sì che le famiglie siano nelle mani dei giudici e della giurisprudenza, con una casistica che è sempre più varia e che non offre certezze alle famiglie.

Le coppie gay

«Sto seguendo due diverse coppie di madri. In entrambi i casi la procura ha fatto richiesta di cancellazione dell’iscrizione. Una è stata cancellata immediatamente, nell’altro caso la decisione è ancora pendente davanti al tribunale», racconta infatti l’avvocato Stefano Chinotti, socio di Rete Lenford Avvocatura per i Diritti LGBTI +. In questo caso la gestazione per altri non c’entra, visto che nel caso di due madri non c’è bisogno di ricorrere alla maternità surrogata e una delle due è la madre biologica.

La mancanza dell’iscrizione completa genera però enormi problemi per le famiglie nella vita di tutti i giorni. Il genitore non registrato, infatti, ha bisogno di autorizzazioni per andare a prendere il bambino a scuola, per portarlo dal medico o per viaggiare. «Nel caso di una coppia in cui la madre biologica trascorre periodi all’estero per lavoro, anche un semplice viaggio dell’altra mamma con la bambina per andarla a trovare è un problema, perchè serve ogni volta una apposita dichiarazione della prefettura», spiega Chinotti.

I casi più diffusi di gestazione per altri, invece, sono quelli di coppie eterosessuali, in cui la donna non è in grado di partorire. I casi restanti riguardano invece le coppie omosessuali maschili, per le quali è l’unico modo per poter avere un bambino. Nel caso di due padri, questo iter viene seguito sempre nei paesi in cui la gpa è legale, in particolare il Canada dove è altruistica e in Usa, dove è previsto compenso ma la gestante deve avere una situazione di autonomia economica.

In paesi dove la maternità surrogata avviene con pagamento della donna come Russia e Ucraina - dunque dove lo sfruttamento del corpo femminile è più probabile – la procedura è permessa solo alle coppie etero. Dopo la nascita del bambino, i due padri ottengono un certificato con la doppia indicazione della genitorialità.

La trascrizione completa del documento, però, in Italia non è possibile in modo automatico. Una sentenza di Cassazione del 2019, infatti, ha stabilito che questa trascrizione è contraria all’ordine pubblico perchè la gestazione per altri nel nostro ordinamento è prevista come reato. Per questo i sindaci non possono trascrivere questo tipo di certificati, anche prima della recente circolare del Viminale.

Le coppie etero

Nel caso di coppia etero, invece, la gestazione per altri si può fare in tutti i paesi in cui è legale. L’Ucraina è uno dei paesi a cui più spesso si rivolgono le coppie italiane e la guerra ha reso più complicato il rimpatrio dei bambini e delle loro famiglie. Come nel caso delle coppie gay, anche per le coppie etero la trascrizione del certificato di nascita estero sarebbe illegale, visto l’utilizzo della maternità surrogata. Tuttavia in caso di genitori di sesso diverso i casi sono molto più difficili da individuare, soprattutto se il parto avviene in paesi occidentali.

Due casi recenti di procedimento sia civile che penale sono quelli di due coppie pugliesi eterosessuali, che erano ricorse alla gpa in Ucraina e si erano viste negare la trascrizione integrale del certificato di nascita con anche il nome della madre non biologica. Alla fine di un inter giudiziario, raccontato dal team legale dell’associazione Luca Coscioni, i tribunali archiviato il reato perchè la gpa è avvenuta in un paese in cui è legale e hanno riconosciuto la trascrizione completa dell’atto.

L’adozione

L’adozione cosiddetta “coparentale” da parte del genitore non biologico è la strada più comune per le coppie omosessuali di ottenere il riconoscimento del genitore non biologico e lo stesso vale per le coppie etero che non hanno ottenuto la trascrizione completa.

Tuttavia, questa soluzione non garantisce del tutto il bambino. Questo particolare tipo di adozioni, infatti, genera obblighi sul genitore ma non sull’adottato e questo garantisce meno tutele per tutti. Il bambino divenuto adulto, infatti, non avrà obblighi di assistenza per il genitore anziano, ma anche nessun diritto a farsi adottare da parte del genitore non biologico, che può crescerlo per una parte della sua vita e poi decidere di lasciarlo, senza obblighi di mantenimento. Inoltre, serve il consenso per questa adozione: se i genitori si separano, quello non biologico può vedersi negato il diritto ad adottare ed esistono già processi in corso in questi casi.

Anche la strada dell’adozione coparentale, inoltre, genera in concreto tutele diverse a seconda dei tribunali e il rischio di una discriminazione per i figli di coppie gay. «Nessun tribunale la rifiuta, tuttavia ho esperienza di tempistiche diverse: per una coppia etero sono bastati 9 mesi, per una coppia gay sono serviti tre anni», ha raccontato Chinotti. La casistica (come spesso gli esiti) è tanto varia quanti sono i tribunali.

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