Care lettrici, cari lettori

da una settimana all’altra, la giustizia è sempre più al centro del dibattito pubblico e dello scontro politico e si sta rivelando il terreno più accidentato per il governo Meloni.

Il caso Cospito, l’anarchico in sciopero della fame al 41 bis, ha portato ora all’iscrizione nel registro delle notizie di reato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. In attesa dell’udienza del 24 febbraio in Cassazione, che dovrà valutare l’annullamento con rinvio del decreto che ha disposto il carcere duro per il detenuto.

Ad agitare la politica, poi, è arrivata anche l’assoluzione di Silvio Berlusconi in primo grado nel processo Ruby ter. Proprio su questo, su cui la newsletter offre un approfondimento, interviene con un commento tecnico l’ex magistrato di Cassazione, Rosario Russo, che illustra i suoi dubbi giuridici sulla decisione dei giudici di Milano.

Infine, una nota più culturale: questa settimana è uscita su Netflix la serie tv “La legge di Lidia Poët”, che racconta la vita della prima avvocata d’Italia, nella Torino di inizio Novecento con Matilda De Angelis nel ruolo di Lidia. Per le appassionate e gli appassionati di questa storia, in libreria è disponibile anche il libro “Lidia e le altre – pari opportunità ieri e oggi: l’eredità di Lidia Poet”, scritto da Chiara Viale e con la presentazione di Marta Cartabia, di cui ho scritto la recensione.

Indagato Delmastro

Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro è indagato dalla procura di Roma per rivelazione di segreto, in seguito alla divulgazione della relazione di servizio del Dap sulle conversazioni in carcere tra l’anarchico Alfredo Cospito e i suoi compagni d’ora d’aria al 41 bis.

Per una ricostruzione completa e per punti della vicenda, che è in effetti molto complicata, trovate un approfondimento.

L’ipotesi accusatoria a carico di Delmastro è di rivelazione di segreto d’ufficio, perchè l’atto del Dap era coperto da segreto amministrativo.

Il segreto amministrativo è diverso da quello giudiziario, che riguarda informazioni su indagini in corso. A segnalarlo è proprio la dicitura limitata divulgazione», che fa riferimento alla natura amministrativa dell’atto.

In forza di questo segreto, i dipendenti pubblici non possono divulgare all’esterno le informazioni a cui hanno avuto accesso in ragione dell’ufficio che ricoprono. Nel caso di Delmastro, quello di sottosegretario alla Giustizia con delega al Dap.

Per questa ragione Delmastro risulta l’unico indagato. A differenza di Donzelli, che pure ha materialmente reso pubbliche le informazioni, il sottosegretario aveva diritto a conoscere gli atti riservati in ragione della sua qualifica di pubblico ufficiale e, comunicandoli al collega, avrebbe violato il segreto amministrativo. Donzelli, invece, per ora rimane persona informata sui fatti e potrà essere ascoltato come testimone.

L’assoluzione e il Ruby Ter

Dopo sei anni di processo, il tribunale di Milano ha assolto Silvio Berlusconi nel processo Ruby ter dal reato di corruzione in atti giudiziari. Secondo i giudici, «il fatto non sussiste» e in una nota del tribunale si anticipano le ragioni e l’accoglimento di fatto della linea difensiva. La corruzione in atti giudiziari «sussiste solo quando il soggetto corrotto sia un pubblico ufficiale» e «Poiché le persone chiamate a rendere dichiarazioni nei processi Ruby 1 e Ruby 2 andavano correttamente qualificate come indagate di reato connesso e non testimoni, non solo non è configurabile il delitto di falsa testimonianza ma neppure il reato di corruzione in atti giudiziari».

La decisione di primo grado ha avuto eco anche nella politica, con Forza Italia che ha chiesto l’istituzione di una commissione bicamerale di inchiesta sull’uso politico della magistratura.

La richiesta, tuttavia, ha avuto una tiepida accoglienza da parte di Fratelli d’Italia, che in questo momento così complesso preferirebbe stemperare la tensione con le toghe invece che riaprire lo scontro durato più di vent’anni aperto dal leader di Forza Italia.

Il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, Ciro Maschio, ha detto: «Ritengo che le priorità siano la durata dei processi e la riforma del processo civile».

Il tavolo sulle intercettazioni

Nonostante il momento difficile per il suo dicastero, prosegue il lavoro di Carlo Nordio per la riforma delle intercettazioni e il taglio dei costi.

E’ stato avviato un Tavolo tecnico permanente che dovrà «monitorare il sistema delle prestazioni obbligatorie e funzionali alle operazioni di intercettazione e delle relative tariffe». Tra i membri c’è anche il procuratore generale della Cassazione Luigi Salvato, che ha assunto il nuovo incarico a titolo gratuito e durerà fino a fine 2023.

Separazione delle carriere

Forza Italia, Lega e Terzo Polo hanno depositato proposte di legge per la separazione delle carriere in magistratura che riprendono il testo di riforma costituzionale su cui nel 2017 l'Unione delle camere penale raccolse le firme di oltre 70.000 cittadini.

L’Ucpi ha ricordato che la riforma serve a «realizzare il principio costituzionale del giusto processo e del giudice terzo, e una efficace ed effettiva riforma dell'ordinamento giudiziario che consenta di risolvere l'annosa crisi della magistratura, rendendo indipendenti i giudici dai pubblici ministeri, e questi ultimi dalla politica».

La mossa sembra una risposta a distanza al comunicato dell’Anm della settimana scorsa, in cui diceva che «è la realtà dei fatti che smentisce l'assunto secondo il quale il giudice sia "culturalmente adesivo" alla prospettiva del pm: nel 48 per cento dei giudizi penali la sentenza è di assoluzione, nel 45 per cento di condanna, il resto ha esito misto».

Un parziale stop all’iniziativa trasversale che vede coinvolti anche due partiti della maggioranza è però arrivato da Fratelli d’Italia. Il presidente della Commissione Giustizia della Camera Ciro Maschio (FdI) ha detto che «l'idea del partito è quella di presentare una riforma complessiva del processo penale» e che «un disegno di legge costituzionale così solo su questo singolo aspetto, senza inquadrarlo all'interno della riforma complessiva è un po' riduttivo».

L'apprezzamento di Mattarella per la Corte dei conti

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato la giunta dell'Associazione nazionale magistrati della Corte dei conti. Il confronto ha riguardato il ruolo centrale della Corte dei conti per le politiche di sviluppo e la crescita del Paese sul piano del controllo dei flussi finanziari e del PNRR; la riforma del Consiglio di presidenza, l’organo di autogoverno della Corte, per allinearlo a quelli delle altre magistrature con la prevalenza dei togati sui laici per garantire in tale modo l’indipendenza della magistratura contabile; la responsabilità amministrativa e l'ipotesi di una riforma organica.

«A nome di tutti i magistrati contabili ringrazio il presidente Mattarella per averci ricevuto e per le parole di apprezzamento per il nostro lavoro al servizio del Paese in questo momento storico delicato e per le sfide che abbiamo davanti. La Corte non deve essere vista come freno per l’economia ma come supporto a far sempre meglio», ha detto Paola Briguori, presidente dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti.

Cassano primo presidente di Cassazione

Margherita Cassano sarà la prima donna a diventare primo presidente della Cassazione, succedendo a Pietro Curzio che andrà in pensione i primi giorni di marzo.

A stabilirlo è stata la quinta commissione del Csm, che ha votato per lei all’unanimità e ora la decisione dovrà essere ratificata dal plenum il 1 marzo.

Nata a Firenze, ma di origini lucane, nel 1955, Margherita Cassano è entrata in magistratura nel 1980 e si è sempre occupata del settore penale. Dal 1998 al 2002 è stata togata di Magistratura Indipendente al Csm, per poi entrare in Cassazione come consigliere. Dal 2016 al 2020 ha presieduto la corte d’appello di Firenze, per poi essere nominata presidente aggiunto della Cassazione.

Falsa partenza nelle nomine

Il plenum del Csm appena insediato fa fatica a procedere con le nomine dei vertici degli uffici giudiziari. In settimana è riuscito ad approvare solo una delle quattro nomine all’ordine del giorno.

La causa del ritardo è stata il poco tempo per i consiglieri di esaminare i profili e di fare una soddisfacente comparazione tra candidati. Per questo è stata approvata solo la nomina di Manuela Fasolato a procuratore di Rovigo. Invece sono tornate in commissione le nomine di procuratore a Sulmona, Santa Maria Capua Vetere e Nola. Intanto, l’arretrato è di 116 incarichi direttivi scoperti da almeno un anno.

Accanto al problema del molto lavoro, c’è anche quello del poco personale.

Il Csm ha indirizzato al parlamento la richiesta di ampliare il suo organico, che si trova in «situazione di sofferenza» a causa dell’aumento del numero dei consiglieri dopo la riforma. La richiesta è stata formulata con la delibera che ha assegnato gli assistenti ai 30 consiglieri.

Il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, si avvarrà di tre consiglieri giuridici: Fabio Antezza, consigliere alla Corte di Cassazione, Roberto Mucci, in servizio alla Procura generale della Cassazione e Andrea Apollonio, pm alla Procura di Patti.

I tribunali cadono a pezzi

L’Organismo congressuale forense segnala che l’edilizia giudiziaria è ancora il problema irrisolto della giustizia italiana, nonostante i fondi del Pnrr messi a disposizione. Per questo Ocf ha stilato una sintesi, volutamente parziale, degli ultimi accadimenti dal giugno 2022.

La richiesta è che la politica si faccia carico di spendere i fondi destinati alla giustizia. Il tema del resto è già stato spesso affrontato anche dall’Anm, che durante il suo recente congresso ha proposto una mostra fotografica dello stato precario delle strutture giudiziarie in giro per l’Italia.

Tribunale di Bassano

Sul fronte della geografia giudiziaria ci sono novità. «Per la sua storia e le prospettive di sviluppo l'area della Pedemontana merita attenzione e responsabilità. Il progetto di un Tribunale dell'impresa sarà valutato adeguatamente, dopo una franca ricognizione delle richieste del territorio». Così il sottosegretario alla Giustizia della Lega, Andrea Ostellari, ha parlato della possibile riapertura del tribunale di Bassano del Grappa, chiuso ormai dieci anni fa. «Si è aperto un tavolo, che coinvolgerà amministratori, Regione Veneto, avvocati, magistrati, operatori della giustizia, associazioni e imprese, e sarà coordinato dal Ministero della Giustizia», ha detto Ostellari.

La visita di Md a Poggioreale

Il 4 febbraio una delegazione di Magistratura democratica, insieme all’associazione Antigone, alla Camera penale e gruppo di magistrati del Tribunale di Sorveglianza ha fatto visita ai detenuti di alcuni padiglioni del carcere napoletano di Poggioreale.

il sostituto procuratore di Napoli Gloria Sanseverino, segretaria di Magistratura Democratica a Napoli ha presentato il report sulla visita, illustrando una situazione gravissima «con importanti criticità, come gli spazi per la socialità pressocché assenti e le docce in comune e mal messe». Oltre al sovraffollamento, è stata riscontrata carenza di personale di polizia penitenziaria, medici e mediatori culturali. «Se non ci sarà un potenziamento, del personale e degli uffici, ormai da tempo in difficoltà, gli istituti introdotti dalla riforma Cartabia rischiano di rimanere solo sulla carta», è la tesi di Md.

Il congresso giuridico del Cnf

Al via a Roma, dal 2 al 4 marzo, l’appuntamento formativo nazionale per gli avvocati organizzato dal Consiglio nazionale forense. Il Congresso giuridico per l’aggiornamento professionale, alla sua decima edizione, dà diritto a un massimo di 20 crediti e prevede la possibilità di approfondire ogni branca del diritto, soprattutto dopo le riforme processuali di recente introduzione.Ci saranno 9 sessioni formative, circa 100 relatori, 40 seminari monotematici a partire dal nuovo rito civile, la cui entrata in vigore, anticipata di quattro mesi, è prevista il primo marzo.

Il convegno dell’Anf

Si terrà venerdì 24 febbraio alle 10.30 a Roma presso l’Hotel Nazionale l’evento “La Giustizia che vogliamo – Le proposte degli avvocati italiani”. L’evento organizzato dall’Associazione Nazionale Forense sarà occasione di confronto e proposte in merito all’amministrazione della Giustizia in Italia. Nel corso della giornata verrà presentata la nuova edizione della rivista “Rassegna degli Avvocati italiani”, l’organo ufficiale di Anf, in occasione dei 45 anni di storia della pubblicazione.

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