Care lettrici, cari lettori

questa settimana, che ha visto il dibattito politico concentrato su questioni economiche con l’arrivo del Nadef, ha offerto comunque vari spunti in materia di giustizia, con l’approvazione del dl Giustizia Omnibus e la presenza di numerosi congressi di avvocatura e magistratura.

Tuttavia, rimane importante non spegnere mai l’attenzione su un fenomeno come quello della violenza di genere, che rischia di essere al centro delle cronache in modo spot e poi di ritornare ad inabissarsi. Per questo Domani ha deciso di dedicare alla gestione della violenza di genere nelle procure la copertina del quotidiano di lunedì, con un approfondimento da me curato e che fotografa come femminicidi e violenze di genere siano un fenomeno criminale per certi versi più complessi delle mafie. Non sono legati al censo nè contesto sociale e culturale, l’unico denominatore è che la vittima è una donna. Il Codice rosso è uno strumento efficace, ma il contrasto varia a seconda delle procure e della formazione di magistrati e polizia giudiziaria.

Quanto ai contributi, il presidente delle Camere civili che questa settimana sono riuniti in convegno Antonio De Notaristefani fotografa la situazione dei civilisti, stretti tra tutela dei diritti e ragioni di efficienza.

Anche il gruppo associativo di Area è a congresso a Palermo e il segretario generale Eugenio Albamonte mette a fuoco l’attuale situazione di debolezza della magistratura davanti a un governo sempre più insofferente alle istituzioni di garanzia.

In settimana, infine, è morto il boss mafioso Matteo Messina Denaro, latitante per trent’anni e simbolo di una mafia tentacolare e in grado di eludere lo Stato per decenni. Per capire chi era e cosa è oggi la mafia di cui lui è stato esponente di spicco ma forse non lo era più da tempo, un commento di Attilio Bolzoni.

Dl Giustizia approvato alla Camera

La Camera ha approvato con voto di fiducia il dl Giustizia, che contiene una norma che estende l’uso delle intercettazioni (qui un approfondimento) e ora passa al Senato.

Per il centrodestra, “abbiamo fatto un grande lavoro di squadra e sono contento del risultato ottenuto, e della sintesi compiuta, sia in termini di lotta alla criminalità che diritto alla legalità e alla sicurezza”, ha detto Nazario Pagano, presidente della I Commissione Affari Costituzionali dopo il voto.

Molto critica invece l’opposizione. Federico Cafiero de Raho, del M5S, ha detto che “Sul decreto Giustizia, il Comitato per la legislazione ha evidenziato che dei 35 commi di cui si compone il testo, ben 6 richiedono l'adozione di provvedimenti attuativi e quindi non possono avere immediata applicazione. Ciò dimostra che non doveva essere usato il decreto legge” e "ancora una volta vengono protetti corrotti e corruttori, pubblici ufficiali e politici che commettono reati contro la Pubblica Amministrazione”.

Il Csm ha redatto un suo parere sul testo, chiedendo che venga chiarita la norma che ha esteso ad altri reati, anche quelli non non associativi, lo speciale regime delle intercettazioni previsto per i reati di criminalità organizzata, perché per come è stata formulata rischia di lasciare fuori le captazioni già autorizzate.

«Il pur condivisibile obiettivo perseguito dal legislatore di fornire coordinate normative chiare» è stato «raggiunto solo parzialmente, con riferimento, cioè, alle attività di intercettazione che saranno disposte dopo l'entrata in vigore della norma, permanendo, al contrario, una situazione di incertezza per quelle eseguite in precedenza», avverte il Csm.

La prescrizione

In Commissione Giustizia della Camera si approva come testo base sulla prescrizione la proposta di legge che ha come primo firmatario Pietro Pittalis (FI) e che di fatto cancella la riforma del 2019 come riformata da Cartabia, facendo tornare al regime previsto dalla legge cosiddetta ex Cirielli. Il relatore del provvedimento e deputato di Azione Enrico Costa ha votato insieme alla maggioranza. Il provvedimento arriverà in aula il 27 ottobre.

Secondo la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani, il centrodestra ha così ammesso “di voler tornare al passato. Ma noi siamo contrari. Intervenire per l'ennesima volta in materia di Prescrizione, dopo tutte le riforme che ci sono state negli ultimi anni è un errore. Sarebbe meglio prima continuare a valutare l'impatto delle leggi già approvate in materia piuttosto che tornare, a distanza di così poco tempo, a cambiarle di nuovo".

La geografia giudiziaria

«La revisione delle circoscrizioni giudiziarie è all’attenzione del Governo. Quella attuale, infatti, è stata realizzata secondo criteri che molto spesso non corrispondono alle conflittualità sociali, finanziarie ed economiche delle singole regioni, come in Veneto», sono state le parole del ministro Nordio ad un convegno di Verona.

In Veneto, infatti, è aperto un dibattito dai toni anche aspri sull’opportunità di riaprire il tribunale di Bassano del Grappa, chiuso con la riforma della geografia giudiziaria del 2012 e che oggi il centrodestra sta prendendo in considerazione di rimettere in funzione, su spinta anche del governatore Luca Zaia.

Su questo, tuttavia, il capo di gabinetto del ministero ed ex vertice del tribunale di Vicenza, Alberto Rizzo, ha specificato che «si tratta di una scelta esclusivamente politica».

La Garante dell’infanzia

«L'Italia deve mettere i diritti di bambini e ragazzi al centro delle politiche pubbliche. Deve farlo in maniera strutturale e con una programmazione adeguata, senza rincorrere le emergenze e senza trasformarli in terreno di contrapposizione tra diversi schieramenti. Lo scontro politico non fa bene ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Inoltre, le scelte che riguardano i ragazzi vanno fatte coinvolgendoli direttamente; invece oggi i minorenni non si sentono ascoltati: serve una legge che preveda la loro partecipazione all'iter di ogni provvedimento che li riguardi. Vanno infine introdotti sistemi di valutazione d'impatto e di verifica degli effetti che le politiche producono sui diritti dell'infanzia», è stata la posizione espressa dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza (Agia) Carla Garlatti in occasione dell'illustrazione della Relazione al Parlamento sulle attività svolte nel 2022. 

Quanto alla criminalità minorile e alle modifiche approvate recentemente dal governo, la Garante si era espressa con un commento molto chiaro su questa newsletter che qui potete rileggere, ribadendo che accanto a interventi di tipo sanzionatorio e repressivo è fondamentale investire nella prevenzione e nel recupero.

La magistratura militare

Il consiglio dei ministri ha approvato le disposizioni sul funzionamento del Consiglio della magistratura militare e sull'ordinamento giudiziario militare.

Il decreto, che attua la delega della legge 17 giugno 2022, n. 71, prevede l'introduzione, in ciascuna procura militare, del posto di procuratore militare aggiunto, con corrispondente soppressione, per ogni ufficio, di un posto di sostituto procuratore militare, e che al Consiglio della magistratura militare si applichino le disposizioni previste per il Consiglio superiore della magistratura, in quanto compatibili, e che il numero dei componenti eletti sia aumentato a quattro per garantire la maggioranza di tale componente elettiva.

All’organizzazione e i problemi della magistratura militare avevo dedicato un approfondimento, che rimane attuale.

Borsellino e il Csm

In audizione Antimafia, il legale della famiglia Borsellino Fabio Trizzino ha usato parole dure per ricordare alcuni passaggi storici che hanno legato il magistrato Paolo Borsellino al Csm.

«Anche la magistratura deve essere pronta a guardare dentro di sé e a quello che ha combinato in quel frangente della storia repubblicana. Tutti dicono che Borsellino, dopo la morte di Falcone, sarebbe andato a fare il procuratore nazionale antimafia ma nessuno sa che il plenum del Csm tra il 15 e il 20 giugno del 1992 bloccò qualunque richiesta di riaprire i termini del concorso, disse che Borsellino non aveva titoli e che non avrebbe sopportato l'ingerenza del potere esecutivo rispetto ad un concorso che era già sotto delibazione o quasi definito. Non ho visto in questi anni la magistratura ragionare su come abbia in qualche modo abbia cannibalizzato i suoi figli migliori, non ho mai sentito un mea culpa». 

Md sui discorsi di Napolitano

Questione giustizia, la rivista di Magistratura democratica diretta da Nello Rossi, ha scelto di commemorare la morte di Giorgio Napolitano pubblicando alcuni dei suoi interventi sulla giustizia a cura dell’ex procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati. I testi sono tratti dal volume "Presidenza della Repubblica Italiana, Sulla giustizia. Giorgio Napolitano, Interventi del Capo dello Stato e Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura 2006-2012", che era dedicato alla memoria di Loris D'Ambrosio, consigliere giuridico per 6 anni di Napolitano. 

Garante dei detenuti

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha deliberato l'avvio della procedura per la nomina dei componenti del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Si tratta del professore e avvocato Felice Maurizio D'Ettore come presidente, affiancato dall’avvocato penalista romana Irma Conti e del professore di diritto privato comparato oggi fuori ruolo, Mario Serio.

In questo modo dovrebbe chiudersi la procedura iniziata prima dell’estate per chiudere i due anni di proroga dell’attuale ufficio del Garante, guidato da Mauro Palma, e dopo le polemiche con l’opposizione.

La prima triade di nomi ipotizzati da Nordio, infatti, era tutta al maschile e ora è stata proposta con l’inserimento dell’avvocata Conti. 

Sono rimasti invece i nomi di Felice Maurizio D’Ettore, ex deputato di Forza Italia e poi passato a FdI ma anche professore di diritto privato a Firenze, per il quale Nordio aveva riservato la presidenza e Mario Serio. Eliminato, invece, il nome del magistrato in pensione Carminantonio Esposito.

Sul nome di D’Ettore erano sorte polemiche anche perchè le opposizioni ritengono che il suo passato politico non sia compatibile con l’indicazione normativa che il Garante debba essere una figura indipendente.

10 euro a udienza

Il governo si sta prodigando molto per rendere più facile rimpatriare i migranti. Tra i molti intoppi, però, ci sono quelli di natura processuale.

«Sulle convalide delle espulsioni o il trattenimento nei Cpr di migranti irregolari ci sono ancora in Italia centinaia di Giudici di Pace pagati tra i 10-20 euro lordi a udienza o provvedimento emesso», ha spiegato Mariaflora Di Giovanni, presidente dell'Unione Nazionale Giudici di Pace. Su 4.400 magistrati onorari in Italia a oggi sono 1.500 quelli che hanno ottenuto la stabilizzazione per concorso e una remunerazione fissa che al momento è stata liquidata con un acconto solo parziale.

Il problema è annoso: il governo attuale, come del resto quello precedente, ha annunciato che se ne sta facendo carico, anche perchè a luglio la Commissione Ue ha inviato all'Italia un parere motivato sulle "condizioni di lavoro dei magistrati onorari" dando due mesi di tempo per rispondere e adottare le misure necessarie prima di portare il caso davanti alla Corte di giustizia Ue nell'ambito della procedura d'infrazione.

Congresso giuridico distrettuale del Triveneto

Il 27, 28 e 29 settembre si svolge a Trento il X congresso giuridico distrettuale dal titolo “Il ruolo dell’avvocato in una stagione di riforme, tra efficienza ed efficientismo”.

Dopo i saluti istituzionali dei presidenti degli ordini degli avvocati di Trento, Bolzano e Rovereto, la lectio magistralis di apertura è stata svolta dagli ex presidenti del Cnf, Guido Alpa e Maria Masi e dall’attuale vicepresidente del Cnf, Patrizia Corona.

Al congresso saranno presenti anche esponenti dell’accademia e della magistratura, con sessioni di studio in tutte le materie.

L’Assemblea delle Camere civili

Giovedì 28 e venerdì 29 settembre si svolge a Cosenza la nona assemblea nazionale dell’Unione delle Camere civili, sul tema “Diritti, solidarietà ed efficienza”.

La relazione introduttiva è affidata ad Antonio de Notaristefani di Vastogirardi, presidente dell'Unione nazionale delle Camere civili, ed è incentrata sulla figura e la funzione dell'avvocato. Partecipà, tra gli altri, anche il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco. 

Congresso di Area

"Il ruolo della giurisdizione all'epoca del maggioritarismo" è il titolo del quarto Congresso nazionale di Area Democratica per la Giustizia, l'associazione che riunisce i magistrati progressisti.

L'appuntamento, per il 29, 30 settembre e primo ottobre a Palermo, verrà aperto dalla relazione del segretario di AreaDg Eugenio Albamonte e dall’intervento della presidente Egle Pilla e ospiterà relazioni e interventi di esponenti della politica, giuristi e giornalisti: tra questi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia.

Convegno nazionale di Unicost

Venerdì 29 e sabato 30 settembre si svolge a Monopoli il Convegno nazionale UNICOST “Le nuove prospettive della giurisdizione alla luce delle Riforme Cartabia”, che vedrà la partecipazione del Viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, in occasione della Direzione nazionale e delle segreterie distrettuali di Bari e Lecce di Unità per la Costituzione.

Il Convegno si apre con la relazione introduttiva della presidente Rossella Marro.

Convegno Agi a Lucca

Il 5, 6 e 7 ottobre si svolge a Lucca il convegno dell’Associazione giuslavoristi italiani dal titolo “Valore del Lavoro, diritti e sostenibilità”.

l filo conduttore di questi appuntamenti, che abbiamo chiamato “I Dialoghi di Agi”, è il “Valore del lavoro” con riferimento alla sostenibilità sociale ed economica, ma anche rispetto all’ambiente, alla governance e alla responsabilità sociale dell’impresa; analizzeremo le ricadute delle innovazioni tecnologiche, con particolare riguardo all’intelligenza artificiale, e i riflessi su lavoratrici, lavoratori, imprese e sul processo del lavoro.

Sarà altresì previsto uno spazio di riflessione sulla riforma della giustizia civile e sul processo del lavoro, che proprio nel 2023 compie 50 anni, e sull’attuazione delle specializzazioni forensi dopo il definitivo varo delle linee guida.

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