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È la seconda donna al vertice, eletta 8 voti a 7 contro de Pretis. Giuslavorista, la attende una stagione difficile nei rapporti con la politica. A partire dall’ergastolo ostativo, su cui il parlamento non ha ancora legiferato nonostante le proroghe già concesse.
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Peculiarità di Sciarra è quella di essere giudice di nomina parlamentare, scelta dalle camere nel 2014 su proposta del Partito democratico, accolta anche dal Movimento 5 Stelle che su di lei svolse una votazione online.
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Sciarra ha anche fissato i temi che le stanno più a cuore: la tutela dell’ambiente come valore primario; la tutela dei diritti delle persone e in particolare dei detenuti.
La Corte costituzionale ha eletto la seconda donna alla sua guida, dopo Marta Cartabia. Si tratta della giuslavorista Silvana Sciarra, che ha prevalso dopo un testa a testa con l’altra donna eleggibile, l’amministrativista Daria De Pretis, superata per otto voti a sette. Per prassi, la Consulta sceglie come presidente il membro con maggiore anzianità di nomina, ma i nomi in lizza erano tre: Sciarra, De Pretis e Niccolò Zanon, tutti nominati giudici nello stesso giorno del 2014. Il plenum dei



