premesse liberali e controlli di polizia

I casi di Zaki e Regeni ci mostrano che la ricerca del sapere non è “libera”

  • Un respiro di sollievo. Patrick Zaki può passare il Natale in famiglia. Poi ricomincerà il calvario, non sappiamo quale. Ma in questo tempo sospeso – Zaki a casa, il caso Regeni nelle paludi delle carte giudiziarie – possiamo porci degli interrogativi.
  • In Egitto si è inasprita la repressione e l’impunità garantita alle polizie del regime non ha cambiato le ottime relazioni, commerciali e militari, ma anche culturali, dell’Egitto con l’Europa.
  • Mentre ci scandalizziamo, mentre organizziamo proteste e innalziamo cartelli, i regimi sotto accusa rispondono negando l’evidenza.

Un respiro di sollievo. Patrick Zaki può passare il Natale in famiglia. Poi ricomincerà il calvario, non sappiamo quale. Ma in questo tempo sospeso – Zaki a casa, il caso Regeni nelle paludi delle carte giudiziarie – possiamo porci degli interrogativi. Uno studente che denuncia il trattamento riservato alla minoranza copta, che è impegnato nei gender studies e difende i movimenti Lgbt – l’omosessualità in sé non è illegale in Egitto, ma è oggetto di ogni sorta di censura –, come può pensare di

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