- Il fondatore della Quinta Repubblica rimane onnipresente sulla scena. La sua figura opera come un superego che ricorda ai politici i loro doveri di fronte al paese. La sua rettitudine contrasta con le attuali connessioni pubblico-privato.
- Più questa disgiunzione cresce, più il generale diventa un riferimento per i politici: il ricorso al mito gollista nasconde forse più di quanto rivela. La riapparizione del suo fantasma coincide con la chiusura dell'era libertaria aperta con il maggio del ‘68 e il suo ritiro dalla vita politica, e segna lo slittamento a destra della vita politica francese.
- Che uso fanno i candidati della “maschera di de Gaulle”? Le Pen, come Zemmour, la usa per diffondere meglio l'ideologia razzista della grande sostituzione. Macron riafferma la necessità che lo stato sia incarnato da un unico leader; il richiamo è alla nazione e alla provvidenza. Tuttavia, la maggiore parte dei francesi ha capito che l'abito del generale è troppo largo per i suoi successori.
Ogni cinque anni, torna la domanda: chi può assumere la più alta carica dello stato e incarnare la Francia come fece de Gaulle? Questa domanda rivela che la Quinta Repubblica francese è in realtà una monarchia repubblicana. Lungi dal rimettere in causa questa caratteristica, i candidati alle presidenziali cercano invece di adeguarsi al profilo e rafforzano una concezione conservatrice dell'autorità. In questo modo, l'antico regime si è trincerato nella Repubblica per meglio contrastare i ferm



