- Denigrati e rimpianti, ricercati se assenti e ingombranti se presenti, gli intellettuali vivono un ruolo ambiguo nel dibattito pubblico. Da un lato se ne deplora la mancanza, dall’altro se ne critica la presunzione.
- Questo posto vuoto ha recentemente non solo perso l’aura che sembrava appartenere alla categoria, ma si è anche visto scalzare da un’altra categoria che pare essere più utile al pubblico odierno: l’esperto.
- Sia l’esperto sia l’intellettuale sono figure che vanno costruite pubblicamente in una sorta di divisione del lavoro culturale.
Denigrati e rimpianti, ricercati se assenti e ingombranti se presenti, gli intellettuali vivono un ruolo ambiguo nel dibattito pubblico. Da un lato se ne deplora la mancanza, dall’altro se ne critica la presunzione. Franco Brevini lamenta la perdita di autorità degli intellettuali (e di ogni forma di elevazione culturale) indotta dalla democratizzazione social (Abbiamo ancora bisogno degli intellettuali?, Raffaello Cortina, 2021). Walter Siti, invece, si fa beffe dell’intento moralizzatore de



