- Non possiamo essere noi, dalle nostre scrivanie, dai nostri salotti televisivi, a decidere cosa faranno gli ucraini. E tutto indica che, come nella guerra in Bosnia, in condizioni più atroci, gli ucraini abbiano deciso di combattere, costi quel che costi.
- Privarli di missili anti-aereo e anti-carro non li indurrà alla resa, semmai li esporrà a rischi maggiori, innalzando il numero di coloro che saranno massacrati.
- Se a Mosca occorsero anni e centinaia di migliaia tra militari e poliziotti per piegare la minuscola repubblichetta ribelle cecena, neppure decenni basteranno per annichilire l’Ucraina.
Negare armi ai patrioti ucraini per evitare che si suicidino in uno scontro impari? Confidare che l’alto numero di caduti tra i soldati russi induca Vladimir Putin a trattare? Sperare nelle Nazioni Unite? Anche di fronte ad un conflitto nuovissimo è utile cercare ricorrenze che ci illuminino. Non occorre andare molto a ritroso nel tempo: il problema di inviare o non inviare armi si pose durante la guerra di Bosnia, quando agli europei divenne difficile nascondersi la ferocia che le milizie serb



