- Il cosiddetto terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda si candida a fare da stampella al governo della destra.
- Questo scivolamento filo-governativo, almeno rende impraticabile la strategia di utilizzare ancora il Pd come un terreno di pascolo per procacciarsi voti alla bisogna.
- L’idea che il Pd potesse essere considerato un partito dal quale ciascuno può attingere risorse grazie alla sua disponibilità senza riserve, è stata favorita dalla sua stessa incertezza ideologica e strategico-politica.
Il cosiddetto terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda si candida a fare da stampella al governo della destra. Lo testimonia la dichiarata disponibilità ad aiutare Giorgia Meloni, definita con toni di sufficienza maschilista come la povera e inesperta fanciulla di palazzo Chigi (testualmente: «la premier è nuova e va aiutata»). Il passaggio illumina la potenziale direzione di marcia dei terzopolitisti. Essendo fallito quello sfondamento elettorale che tanti analisti ritenevano possibile



