Danyk Rak, 12, holds a cat standing on the debris of his house destroyed by Russian forces' shelling in the outskirts of Chernihiv, Ukraine, Wednesday, April 13, 2022. After shelling Danyk's mother Liudmila Koval had to have her leg amputated and was injured in her abdomen. She is still waiting for proper medical treatment. (AP Photo/Evgeniy Maloletka)
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Danyk Rak, 12, holds a cat standing on the debris of his house destroyed by Russian forces' shelling in the outskirts of Chernihiv, Ukraine, Wednesday, April 13, 2022. After shelling Danyk's mother Liudmila Koval had to have her leg amputated and was injured in her abdomen. She is still waiting for proper medical treatment. (AP Photo/Evgeniy Maloletka)
  • Putin ha buttato via anni di costruzione del soft power russo preferendo la potenza militare 
  • L’ansia russa per i propri confini e per lo spazio territoriale è ingiustificata ma reale e spinge a molte decisioni sbagliate 
  • L’Europa si deve chiedere quale tipo di normalizzazione con la Russia corrisponde al suo interesse 

C’è un paradosso in questa assurda guerra: Vladimir Putin ha rinunciato al soft power accumulato dalla Russia in 20 anni, optando per una visione puramente territoriale di potenza militare. Ha buttato all’aria anni di scivolamento favorevole a Mosca da parte di alcuni segmenti dell’opinione europea: una parte della destra cristiana, populisti di vario tipo, tutti i sovranisti e gran parte degli ambienti conservatori in generale. Molti vedevano in lui il condottiero a difesa dei valori cristia

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