- Nel caso in cui si trasferiscano armamenti ad un paese coinvolto in un conflitto armato come l’Ucraina attualmente, la legalità di questi trasferimenti si basa su come viene definito il conflitto.
- La reazione armata all’invasione illegale russa può essere classificata come l’esercizio del diritto all’autotutela da parte dell’Ucraina, ma le norme che regolano questi trasferimenti richiedono anche agli stati esportatori di valutare che il paese che le riceve non vada a commettere violazioni del diritto internazionale.
- Nonostante la legalità di questi trasferimenti, gli stati devono tenere conto delle conseguenze di questi trasferimenti a lungo termine, tra cui la possibilità che queste armi finiscano in mani indesiderate
Lo scorso primo marzo, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha richiesto ed ottenuto dalle Camere la facoltà di inviare materiale d’armamento e supporto militare all’Ucraina, sulla scia della Unione europea e di altri paesi europei ed extra europei, inclusi gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Australia. Tutti questi paesi sostengono di fornire o avere l’intenzione di fornire “armi difensive”, le quali, sempre a detta di questi paesi, includono armi come missili terra-aria o missili e mine a



