In attesa della caduta di Putin

Gli ucraini si aiutano con il portafoglio, molto più che con l’esportazione di armi

  • La legge 185 del 1990 ha introdotto in Italia il divieto di vendere armi di offesa a paesi belligeranti, perché più armi vengono date a chi combatte più danni, più sofferenze e morti ci saranno. Il decreto sull’Ucraina ne deroga in parte i vincoli. 
  • L’aiuto agli ucraini passa piuttosto dall’indebolimento del regime putiniano. L’unico modo per fermare lo zar consiste nel favorire le componenti della classe dirigente russa disposte a un regime change
  • Tutti i cambiamenti di regime che hanno avuto successo si realizzano quando l’élite al potere conosce una sconfitta - e Putin ha già perso la guerra -  e settori della stessa élite si alleano con esponenti dell’opposizione.

Nel lontano 1972 venne approvata in Italia la legge sull’obiezione di coscienza. Fu il risultato di anni di iniziative di militanti antimilitaristi di ispirazione sia laica che religiosa. Le azioni non-violente, dagli scioperi della fame all’incarcerazione per il rifiuto di indossare la divisa, erano in linea con l’insegnamento di alcuni illuminati come Andrea Caffi e Aldo Capitini. La loro invocazione di un mondo che mettesse al bando la armi venne poi ripresa dal presidente della Repubblica

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