Commenti

Siamo sull’orlo del baratro, ma la speranza nasce anche nella disperazione

A noi figli della modernità, tremanti al cospetto di ogni mutamento, appare inconcepibile immaginare che un tempo ci fosse chi attendeva con fiducia la fine del mondo. I Tessalonicesi a cui scriveva Paolo di Tarso erano tanto impazienti di assistere all’Apocalisse, da rammaricarsi della mancata venuta dell’Anticristo: simbolo dell’inevitabile cataclisma che precede e annuncia l’avvento del Regno dei Cieli. Per spiegarne il ritardo, l’apostolo parlò di un katéchon, una forza che lavorava per c

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE