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La rivoluzione della Resistenza consegna all’Italia del dopoguerra non un semplice legato di principi morali e di generiche idealità politiche, ma un’eredità di principi giuridici.
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Gli ordini giuridici partigiani, per la prima volta nella storia italiana, rendono orizzontale la verticale del potere sovrano e mettono sottosopra l’alto e il basso della società facendo coincidere sovranità e cittadinanza.
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Il testo fa parte del numero speciale di Dopodomani dedicato al 25 aprile, in edicola e in digitale da sabato 22 aprile.
La Resistenza è una rivoluzione. I fucili partigiani instaurano ordini giuridici radicalmente nuovi nelle aree che controllano, a cominciare dalle zone libere e dalle repubbliche. Le bande adottano atti normativi, amministrativi e giurisdizionali che disciplinano i diversi aspetti del vivere insieme per mettere al riparo le persone dai pericoli determinati dal vuoto di sovranità spalancato dall’8 settembre e dalla violenza imprevedibile e anomica dei nazifascisti. E, pur con i vincoli deriva



