Nella Barbieland cineletteraria e brutalista di Roccamare allora si incrociava il gotha della cultura italiana. Erano estati di amicizia, relazioni, incroci e caos. Senza turismo, ma lunga propaggine della vita cittadina
Se l’inverno è un unico, vastissimo spaziotempo infinito e indefinito, senza contorni, l’estate è invece fatta di luoghi precisi, e a quei luoghi è eternamente legata, fissata, non la sposti più. Quell’isola, quella spiaggia con quell’acqua verdeazzurra, quel sentiero al tramonto, quella terrazza sotto un cielo di stelle. E anche quelle strade di campagna dove la macchina s’è incagliata, quei borghi caldissimi di cui ricordi solo quell’orzata ghiacciata, e quelle tonnare abbandonate, quei porti



