- L’aumento di attenzione verso l’uso della lettera schwa, dell’asterisco, della desinenza -u, ovvero intorno alle proposte per rendere la lingua italiana un luogo in cui possano trovare espressione e pari dignità tutte le soggettività, sta provocando una serie crescente di reazioni ostili.
- Tali pratiche linguistiche in questi ultimi due anni sono arrivate a un pubblico più ampio anche grazie ai social network, acceleratori dei mutamenti linguistici che nel corso del Novecento avvenivano con più lentezza.
- A ben guardare alla storia, la lingua si autotutela: sopravvivono alle mode del momento solo quelle innovazioni che funzionano per il sistema, ovvero che permettono di trasmettere in modo chiaro un concetto e che sanno, nel contempo, rispondere alle nuove esigenze comunicative che si fanno strada.
L’aumento di attenzione verso l’uso della lettera schwa, dell’asterisco, della desinenza -u, ovvero intorno alle proposte per rendere la lingua italiana un luogo in cui possano trovare espressione e pari dignità tutte le soggettività, sta provocando una serie crescente di reazioni ostili. Spesso tali reazioni sono sostenute anche da firme illustri che, però, non si occupano in modo specifico del rapporto tra lingua e identità di genere e spesso forniscono informazioni approssimative (se non pro



