Cultura

Fame d’aria, il romanzo di Mencarelli dichiara la verità delle nuove esistenze

  • Fame d’aria, il nuovo romanzo di Daniele Mencarelli, fuoriesce dal pattern dell’autofiction, offrendo una storia di finzione, ma capace di essere viva come le precedenti
  • La narrazione in terza persona riesce scandagliare ogni anfratto emotivo di ciò che Pietro Borzacchi, il protagonista padre di un diciottenne autistico, vive, accumula, patisce
  • Fame d’aria conferma un assioma mai facile da dimostrare: una storia non-vera può essere molto più viva e potente della realtà. E sconvolgerci e redimerci, e aiutarci a capire il nostro tempo e il nostro vivere, come una terapia

Non abbiamo smesso di cercare nella letteratura le parole giuste per dire i nostri mondi infestati, per evocare i nostri demoni, per schiarire il nero che ci si può addensare dentro: lo dimostra il successo di uno scrittore come Daniele Mencarelli, che con la sua trilogia di romanzi autobiografici (La casa degli sguardi, Tutto chiede salvezza e Sempre tornare, tutti editi da Mondadori tra il 2018 e il 2021) ha coinvolto e sconvolto migliaia e migliaia di persone, dissetate alla fonte delle sue

Per continuare a leggere questo articolo