1930 – 2022

Godard è riuscito a «diventare immortale, e poi morire»

AP Photo/Pierre Gleizes
AP Photo/Pierre Gleizes
  • Ha girato 47 film, ma il 48esimo film, forse il primo, il più importante, è stato lui. Un’icona di stile per generazioni di cinefili radical
  • Jean-Luc Godard, God-art lo battezzò il critico George Sadoul, è stato capace di sfidare il peso di un’immagine non semplice da portarsi dietro, il rischio dell’essere un solenne geniale meraviglioso rompicoglioni
  • Negli anni Sessanta smonta il cinema in nome del cinema, negli anni Settanta lo distrugge in nome della rivoluzione. Con Susan Sontag ripetiamo che Godard è come Schoenberg, come Picasso: c’è un prima e c’è un dopo

Ha girato 47 film, lunghi. 150 titoli, dicono, sommando corti e mediometraggi. In 60 anni. Ma il 48esimo film, forse il primo, il più importante, è stato lui. Un’icona di stile per generazioni di cinefili radical. Difficile dire involontariamente, non era il tipo. Nelle immagini degli anni Sessanta porta gli occhiali scuri anche al chiuso, la giacca stretta, la camicia chiusa, i capelli che si diradano appena, non bello, il mento sfuggente, la barba spesso ispida, un’eleganza calvinista, mini

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