- Il momento specialissimo in cui viviamo richiede di rispolverare facoltà e parole che non si pronunciavano spesso: la mitezza per esempio. Come capacità di rendere di nuovo il mondo quello che potrebbe/dovrebbe essere sempre: un mondo dolce e abitabile.
- Il festival “Della bella musica e dei baci”, Mi-ami, è da oltre dieci anni la celebrazione di tutto questo.
- Per questo rappresenta un punto di osservazione privilegiato su ciò che è e su ciò che accadrà, specie ora, che si può fare, dopo due anni di fermo, e di baci dati solo in casa o solo con la mascherina.
Durante lo scorso weekend c’erano simposi paludati che si tenevano in contemporanea da più parti. Per esempio il letterario “Incontri di civiltà” a Ca’ Foscari a Venezia, per dire, dal quale traiamo la perla di uno degli ospiti, Lazlo Krasnahorkai: «Non guasterebbe affatto che una nuova specie apparisse davvero, e ci desse finalmente il cambio: sarebbe un bene per tutti». Nell’attesa di questo augurabilissimo evento – e non scherziamo affatto – noi umani si fa quel che si può, ed è un momento



