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Quel viaggio in Iran e Afghanistan mi ha insegnato molto. Ma di tutte le lezioni, la più importante riguarda le storie narrate. Trascuriamo queste storie a nostro rischio e pericolo. Perché ci sono buone ragioni se sono arrivate fino a noi.
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Mi sono trovato di fronte a un tunnel spazio-temporale tra i secoli: un legame psichico che connette le persone ad avventure risalenti al passato. Echi che si propagano nel tempo, aiutandoci ad acquisire una prospettiva sui nostri problemi attuali.
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La gamma interpretativa dei poemi epici è vertiginosamente contrastante ed eterogenea. Come gli animali selvaggi, sono belli da osservare, ma se stuzzicati incautamente possono mordere, e farci male.
Nicholas Jubber parteciperà questa sera a Letterature, il festival internazionale di Roma presso lo stadio Palatino con un intervento dal titolo “Un ponte di molti poemi epici”. La traduzione di questo testo è a cura di Andrea Asioli. Un autobus sta sbandando su un piatto e polveroso paesaggio ai bordi dell’Iran. Grattando rumorosamente le marce, l’autista ferma il mezzo. Dalla portiera irrompe un’ondata di luce solare, e nel corridoio centrale volano degli scatoloni, seguiti da sacchi di iut



