Domani produce e edita fumetti nella costellazione dei suoi inserti. Col mensile Fumetti curato da Sonno, con gli speciali DopoDomani, col diario a fumetti Thailandia sincera di Fumettibrutti a puntate su Finzioni. E fa bene a farlo.

In un contesto ambientale i cui i fumetti, trainati dai manga e da Zerocalcare, sono di nuovo un linguaggio molto popolare e portano ragazze e ragazzi tra gli scaffali delle librerie. Facce nuove, affermano i librai, che vediamo grazie ai fumetti e gli strampalati consigli del passaparola digitale prodotto da TikTok, tra fantasy, romanzi d’amore e libri bellissimi e anche molto complicati come 4321 di Paul Auster, Una vita come tante di Hanya Yanagihara, Follia di Patrick Mc Grath.

Ecco allora i dati del boom dei fumetti, in diretta da Lucca Comics & Games.

Nel 2021 le vendite di fumetti sono aumentate del 95 per cento rispetto all'anno precedente nei canali trade e del 44 per cento nelle librerie di fumetti. Il trend prosegue anche nel 2022: i primi numeri riferiti ai soli canali trade tradizionali indicano una crescita percentuale sull’anno precedente del 23,7 per cento. L’indagine è parte di una ricerca più ampia che Aie sta realizzando sui fumetti, i suoi lettori, la produzione e i canali distributivi. 

L’Associazione Italiana Editori ha infatti realizzato in collaborazione con Lucca Crea la prima indagine in Italia sul profilo operativo delle librerie di fumetti e stima il valore delle vendite di fumetti nuovi in questi esercizi in 55,4 milioni di euro nel 2021. Sommando a questi i 100,3 milioni di euro di vendite nei tradizionali canali trade (librerie fisiche e online e supermercati), si arriva a un totale di 155,7 milioni in un anno.

La stima, che non considera le edicole, è contenuta nella prima indagine condotta da AIE sulle oltre 450 librerie di fumetti attive nel nostro oaese ed è stata presentata a Lucca Comics & Games. Nel 2021 le vendite di fumetti sono aumentate del 95 per cento rispetto all'anno precedente nei canali trade e del 44 per cento nelle librerie di fumetti. Il trend prosegue anche nel 2022: i primi numeri riferiti ai soli canali trade tradizionali indicano una crescita percentuale sull’anno precedente del 23,7 per cento.

Emanuele Di Giorgi, coordinatore della Commissione Comics & Graphic novels di AIE, ha commentato: «L’indagine che presentiamo oggi definisce ancora più precisamente il ruolo sempre più importante che il fumetto ha nell’editoria italiana. Aiw ha da anni intrapreso una strada di valorizzazione del settore e siamo felici di poter presentare oggi questa nuova indagine a un evento di così grande rilevanza quale è Lucca Comics & Games, con cui dallo scorso anno abbiamo intrapreso una collaborazione importante, che ha in questa indagine uno dei risultati raggiunti».

Dove comprare

Quasi una libreria di fumetti su due (46 per cento) vende sia libri nuovi sia libri usati. Complessivamente, l'assortimento medio è di 5.500 titoli e 18.600 copie. Oltre al negozio fisico, che in media è distribuito su un'area di 99 metri quadrati, il 67 per cento delle librerie di fumetti ha anche un sito web: di queste, l'81 per cento effettua vendite online, direttamente dal proprio sito (42 per cento) o appoggiandosi ad altre piattaforme (39 per cento). Quanto alla presenza sui social network, il più diffuso è Facebook (lo utilizzano tutte le librerie interpellate), davanti a Instagram (94 per cento). Molto staccati TikTok (18 per cento), Twitter (12 per cento), Twitch (6 per cento) e Telegram (3 per cento).

Per quanto riguarda il profilo di chi compra fumetti, oltre il 73 per cento di chi compra fumetti sceglie le librerie specializzate per la possibilità di scambiare e chiedere consigli al libraio. Più di uno su due (59 per cento), inoltre, dice di trovare in queste attività titoli difficilmente reperibili altrove, mentre il 43 per cento dice di apprezzare l'atmosfera e l'ambiente delle librerie di fumetti.

 Oltre sei librerie di fumetti su dieci in Italia (il 66 per cento) sono nate dopo il 2011, mentre solo il 18 per cento ha aperto prima del 2000. Le Regioni italiane che contano il maggior numero di queste attività sono la Lombardia (67), l'Emilia-Romagna (51), il Piemonte e il Lazio (entrambe 48). 

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