- Gesuita, intellettuale, pilastro della storiografia dell’arte italiana: l’abate Luigi Lanzi (1732 – 1810) è l’autore della Storia pittorica dell’Italia, da poco ripubblicata da Einaudi
- La novità prima dell’opera lanziana è che a differenza delle Vite di Giorgio Vasari, procede per scuole: una rivoluzione nella letteratura artistica italiana e non solo italiana
- Il fascino di questa impresa è nel fatto che l’autore non scrive solo di pittura e pittori ma circoscrive il mondo in cui questi artisti e queste opere nacquero
L’abate gesuita Luigi Lanzi (1732 – 1810) fu intellettuale di vasta erudizione e cultura: di origini marchigiane, nel corso dell’ultimo scorcio del Settecento – il secolo dei Lumi – diede alle stampe la Storia pittorica dell’Italia. Dal Risorgimento delle Belle Arti fin presso al fine del XVIII secolo, opera ora riproposta nella collana dei Millenni, la più prestigiosa di Einaudi, (due volumi in cofanetto, pp. 2088, euro 68, a cura di Paolo Pastres), con una introduzione di Massimiliano Rossi.



