Fu chimico, partigiano, prigioniero nei campi di sterminio degli ebrei, sopravvissuto, viaggiatore, scrittore-testimone. Nonostante tutto ebbe moltissima ironia. La sua personalità complessa emerge soprattutto ne Il sistema periodico, di cui nel 2025 si celebra il mezzo secolo. Un libro denso e potente nella lingua elegante e puntigliosa di Levi che è tutta in contrappunto: nel racconto Vanadio la scoperta che un certo Doktor Müller era proprio il Müller che dirigeva il laboratorio di Auschwitz
L’atomo di carbonio nelle sue diverse forme allotropiche incarna perfettamente quello che è stato Primo Levi. Non a caso il suo racconto assoluto sul carbonio, all’interno del libro che lo portò a cambiare stato, Il sistema periodico, non è solo il migliore ma, stando ai suoi ricordi, il primo di tutto, l’origine del suo essere scrittore, perché dice di averlo pensato durante la prigionia dei fascisti in valle d’Aosta, quindi in un tempo antecedente alla deportazione che divenne poi imposizione



