- L’arte, tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, cerca in qualche modo nuove risorse espressive, nuovi linguaggi e nuove estetiche e così trova nel fumetto un bacino perfetto per nutrire questa necessità.
- Il prestigio della pop art si è costruito sulla cancellazione di un gigantesco furto visivo, di cui i critici d’arte non si sono mai interessati veramente.
- Fumettisti e critici chiedono ai musei di restituire questa memoria storica ai diretti interessati. Il giornalista Francesco Boille ha fatto circolare in Italia un appello per un maggiore riconoscimento del lavoro dei disegnatori.
In una sala del Moma di New York c’è un uomo che guarda un quadro. Quel quadro, l’uomo ha l’impressione di riconoscerlo. Lo ha disegnato lui? Eppure porta in calce la firma di un altro uomo, ben più celebre: Roy Lichtenstein. Quel quadro, forse, è la prova di un furto. Un furto avvenuto oltre mezzo secolo prima. «Il furto (visivo) del secolo», lo ha definito il critico Matteo Stefanelli. Russ Heath - questo è il nome dell’uomo nel museo - è morto nel 2018 all’età di 91 anni, ma pochi anni pri



