Il romanzo sembra miscelare chimicamente l’acido scozzese con il cannibalismo italiano anni Novanta. Nelle pagine del libro incombe l’ombra della tragedia, ma resta abilmente fuori dall’orizzonte narrativo
Esistono spazi di rassicurante rifugio che solo l’avventura e il suo insistito inseguimento possono offrire. Luoghi in cui finalmente l’incedere inesorabile della rassegnazione trova un suo argine invalicabile. Se avventura deve essere allora la notte arriva prima di ogni altra cosa, là dove le scorribande si aprono a mille possibilità inedite e dove la verità stupisce esibendosi libera da ogni convenzione e da noiose formalità. Inseguire l’avventura, ripulirsi dalla noia, è quanto ricercano nel



