Nel 1956 gli ungheresi hanno osato chiedere ciò che l’intellighenzia russa si rifiutava «persino di sognare», ovvero la libertà di pensiero. L’Urss ha cercato di reprimere un movimento mirava a liberare il socialismo dalla sua armatura totalitaria
Hannah Arendt pubblicò La rivoluzione ungherese e l’imperialismo totalitario nel 1958, nella seconda edizione americana di Le origini del totalitarismo. Il saggio appare adesso in Italia, a cura di Simona Forti e Gabriele Parrino (Raffaello Cortina Editore, 2024). I dodici giorni della breve rivoluzione, secondo Arendt, rivestirono un valore storico maggiore rispetto ai dodici anni (1945-1957) trascorsi da quando l’Armata Rossa aveva “liberato” l’Ungheria dal nazismo. I paesi “liberati” erano st



