Dopo i diversi episodi di scontri tra la polizia e gli studenti che protestavano (a Pisa, a Firenze, a Torino, a Roma), alcuni genitori hanno scritto una lettera aperta – che ha raccolto oltre 250 firme – al presidente della Repubblica Sergio Mattarella «in difesa del diritto di figlie e figli di manifestare».

Di seguito la lettera integrale:

Signor Presidente, siamo centinaia di genitori di ragazze e ragazzi che frequentano la scuola superiore. Una di loro, studentessa di un liceo di Roma, è tornata a casa con la testa spaccata dal manganello di un poliziotto.

Un’altra, colpita ripetutamente alle costole, è stata portata via in ambulanza. In quella circostanza, almeno cinque studenti minorenni sono stati feriti dai colpi dei poliziotti che affrontano armati e in tenuta antisommossa i giovani disarmati e a volto scoperto. Era già successo a Pisa, a Firenze: studenti minorenni che manifestano pacificamente il loro dissenso vengono brutalmente caricati, percossi, lasciati a terra da adulti che avrebbero il compito di proteggerli, di garantire l’esercizio dei loro diritti.

Come genitori, ci rivolgiamo a lei, Signor Presidente, per esprimere il nostro sconcerto e la nostra preoccupazione. La Costituzione della quale lei è garante, la Carta che le nostre figlie e i nostri figli studiano a scuola, assicura il diritto di manifestare, di riunirsi pacificamente e senza armi, la libertà di esprimere il proprio pensiero. È questo che insegniamo in classe e in famiglia ed è questo insegnamento che i giovani mettono in pratica quando manifestano per difendere il diritto all’aborto, per contestare gli accordi di collaborazione militare con le università israeliane o per chiedere che il governo Israeliano smetta di massacrare migliaia di donne, bambini, ragazzi come loro.

Quando però le nostre figlie e i nostri figli scendono in piazza per esercitare questo diritto e far sentire la loro voce rischiano di finire al pronto soccorso. Non si tratta più di casi isolati ma di un copione che si ripete. Si ripete, Signor Presidente, quando a scendere in piazza sono gli studenti. A ogni intemperanza le forze dell’ordine reagiscono caricando e sferrando colpi di manganello, ferendo chi capita a tiro, traumatizzando tutti gli altri. Non accade lo stesso con gli ultras armati di spranghe che mettono a ferro e fuoco le città. In quel caso, la furia di tifosi adulti viene tollerata e contenuta senza far scattare ogni volta la conta dei feriti.

Perché, invece, gli studenti minorenni e disarmati vengono manganellati? Le nostre figlie e i nostri figli tornano a casa impauriti, sgomenti, arrabbiati. Raccontano dei coetanei a terra, del sangue, delle ferite, delle cariche, ci mostrano i video girati con i loro telefoni. La violenza delle forze dell’ordine rischia di innescare nei giovani più suggestionabili una risposta violenta. A questo si vuole arrivare? «Dal corteo sono partite offese», leggiamo nei resoconti giornalistici.

E quindi? Compito dei poliziotti che si confrontano con un corteo di minorenni, quando anche alcuni dei ragazzi dovessero urlare parole offensive, non è quello di agire con giudizio e moderazione? Quale esempio vogliamo dare? Come dobbiamo comportarci noi adulti, noi genitori? Dovremmo scoraggiare le ragazze e i ragazzi dal manifestare? «Vai, mai stai attenta. Non metterti davanti con lo striscione» diciamo loro: «o rischi che ti arrivi una manganellata». Sa cosa ci rispondono, Signor Presidente? «Mamma, se non arriva a me arriva a un’altra ragazza o un altro ragazzo che come me non ha fatto niente».

Vogliamo che manifestare sia un diritto e non un pericolo. Chiediamo che gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, pagati con i nostri soldi, siano in piazza per garantire questo diritto costituzionale e non per reprimere chi lo esercita.

Chiediamo che anche in Italia venga finalmente apposto il numero identificativo sulla divisa di ogni poliziotto per individuare chi, con il pretesto della difesa dell’ordine pubblico, si accanisce con violenza sui giovani disarmati alimentando in tutti loro la sfiducia nelle istituzioni che lei, Signor Presidente, rappresenta.


Primi 200 firmatari:
Milena Achilli, Augusto Agliani, Giovanna Agostini, Vera Agostini, Alessandra Agrello, Giulia Angioli, Livia Angotta, Carlo Amato, Andrea Amicucci, Raffaella Ammirati, Michele Arcarese, Suleima Autore, Antonia Maria Baccarini, Elisabetta Baiocco, Giacomo Balla, Michela Bandiera, Manuela Barani, Anna Maria Barbatti, Bruno Battistella, Francesca Bencetti, Chiara Bergamini, Elsa Bertholet, Francesca Besemer, Francesco Bertolini, Giglia Bitassi, Ricciarda Botti, Francesca Bove, Vanda Bouché, Francesca Bravo, Cristina Broglia, Katia Bruno, Carlotta Bettanini, Mariangela Caiffa, Loredana Callarello, Vincenzo Campo, Mariapia Candreva, Elisabetta Cantarella, Nadia Cappelletti, Patrizia Carbone, Francesco Careri, Francesca Carillo, Alice Adams Carosi, Luisa Carrella, Paolo Catapano, Laura Ciapponi, Ascanio Celestini, Luciano Cerasa, Elisabetta Cilenti, Claudio Cittadini, Maria Luigia Collu, Anna Colombini, Germana Condò, Shaheenah Coowar, Valeria Cozzani, Damiano Crescente, Cristiano Crescenzi, Giusi Cristiano, Valentina Crivellari, Susanna Crostella, Licia Cutini, Massimo Dall'Ora, Luigia D’Amato, Serena D'Ambrogi, Anna Maria D’Angeli, Claudio D'Antonio, Daria de Benedetti, Marta Debetto, Francesca della Ratta, Caterina Del Papa, Luigi de Magistris, Giuseppe De Marzo, Donatella De Salvo, Maria Francesca De Vincenzi, Francesco di Giacomo, Elena Fabris, Mara Fabro, Flora Farina, Anna Falcone, Aldo Femia, Serena Fenziani, Margherita Ferrucci, Anna Maria Filotico, Francesca Fornario, Simona Francavilla, Giovanna Franchetti, Lucia Frapparelli, Luana Fraticelli, Chiara Frontini, Sabrina Galasso, Roberta Giampietri, Irene Gioia, Gabriella Grasso, Giovanna Guarino, Gabriella Guido, Sabrina Iacopini, Alessandro Iasevoli, Ilaria Iozza, Maria Inversi, Alessandra Leone, Daniela Licciardi, Giouzel Liousikova, Solvejg, Raffaella Locurcio, Robert Lloyd, Sonia Macchia, Silvia Maimone, Marcella Majnoni, Caterina Majolino, Rino Mancini, Silvia Manfredi, Francesco Mantovani, Valntina Mari, Valentina Maselli, Giordano Masini, Sara Massaccesi, Assunta Maria Matteucci, Cristina Mazzi, Francesca Mazziotta, Maurizio Melchiorre, Flavia Micci, Maria Miele, Paola Miscia, Antonia Mocci, Marco Molle, Giulio Monarchi, Antonio Montagna, Elena Montagna, Marco Montuori, Valeria Mossi, Antonello Mura, Anna Murmura, Simona Nunziata, Francesca Pacini, Chiara Pandolfo, Marilena Pappagallo, Valentina Parlato, Maria Patella, Daniela Pellacani, Michel Pellaton, Roberta Peleggi, Vincenzo Peris, Luigina Perosa, Roberta Pestalozza, Tiziana Petitta, Daniele Petruccioli, Riccardo Pezzetti, Mario Piancaldini, Mauro Piccinelli, Anna Maria Piccoli, Stefano Poli, Francesca Pompeo, Susanna Poole, Giampietro Preziosa, Adriana Proietti, Marco Puccioni, Loredana Punturello, Laura Puppato, Federica Quattrucci, Fabrizio Quintili, Marzia Ramacci, Emanuele Ranesi, Monica Repetto, Roberta Roberti, Erminia Romano, Valerio Romito, Anna Maria Rossi, Rossella Ruggiero Rubino, Lorella Russo, Raffaella Russo, Fabrizio Sagone, Giulia Sagone, Simone Sagone, Martina Savastano, Armando Savoia, Chiara Sbordoni, Alberto Scala, Anna Schoeberl, Anna Lisa Secchi, Vera Silveri, Lorena Silvestri, Ingrid Sivori, Giovanni Spagnolo, Andrea Spampinato, Rosalba Spera, Patrizia Staffiere, Giulio Steve, Andrea Tenaglia, Claudia Teodonio, Renata Nerina Torrente, Chiara Torricelli, Antonio Totaro, Paola Trapani, Davide Tutino, Carlo Vaccari, Mario Valentini, Dirce Veiga, Rita Venturi, Nadia Versari, Paola Vietti, Tiziana Vivarelli.

© Riproduzione riservata