- Negli equilibri della coalizione di centrodestra la scelta di una candidato per Milano spettava a Salvini, ma il leader della Lega ha trasformato la scelta in una corsa ostacoli.
- Salvini vuole un candidato civico a cui dare la colpa di una probabile sconfitta e che non sia ingombrante in caso di inaspettata vittoria.
- Così, nel corso di un anno, ha proposto e fatto fuori circa 25 anni: oltre ai soliti noti anche figure improbabili: da Morgan a Paolo Mieli, passando per il guru Oscar Di Montigny.
Nell’ultimo anno, il centrodestra ha presentato almeno venticinque possibili candidati alla carica di sindaco di Milano in vista delle amministrative del prossimo autunno. Tutti fatti fuori, o “bruciati”, come si dice in gergo. Si tratta di un numero praticamente senza precedenti, un segnale del caos che regna in quella che un tempo era la città del centrodestra, ma che mostra anche le difficoltà in tutto il resto della regione, dove lo spirito civico e la tradizione di buona amministrazione



