Von der Leyen, Metsola e Michel supportano la premier già in campagna elettorale. Intanto dall’Ue partono segnali al premier ungherese in vista del Consiglio europeo di febbraio
Se non fosse che tra leader ci si sta accordando, nell’osservare quel che è successo questo lunedì a Roma e a Bruxelles si potrebbe avere l’illusione ottica che ci sia una strategia per spaccare i sovranisti: pacche sulle spalle a Giorgia Meloni, ceffoni al suo amico Viktor Orbán. In realtà Bruxelles non li sta affatto separando – semmai l’esito sarà opposto – e tantomeno c’è una strategia a tale scopo. C’è semmai una frenesia elettorale, anche da parte dei nomi di punta dell’Ue, in vista di giu



