- Un voto per il cambiamento, ma anche un passo indietro della comunità internazionale, che rischia di sminuirne la portata.
- Le elezioni di questa domenica in Bosnia ed Erzegovina sono state segnate da una serie di colpi di scena, destinati a esacerbare la crisi politica e istituzionale che attraversa il paese, la più profonda dal dopoguerra.
- L’arretramento dei partiti etnonazionalisti mostra una spinta al nuovo. Ma la riforma retroattiva dell’Alto rappresentante Schmidt rischia di dar fiato al filorusso Dodik.
Un voto per il cambiamento, ma anche un passo indietro della comunità internazionale, che rischia di sminuirne la portata. Le elezioni di questa domenica in Bosnia ed Erzegovina sono state segnate da una serie di colpi di scena, destinati a esacerbare la crisi politica e istituzionale che attraversa il paese, la più profonda dal dopoguerra. L’intervento retroattivo Il primo coup de théâtre è arrivato domenica ad appena un’ora dalla chiusura dei seggi. L’Alto rappresentante per la Bosnia e



